L'esperto parte dalle scelte BNS e spiega come e perché «è facile comprendere il cambiamento di tendenza».
Sembra che il mercato ritenga che sia stato raggiunto il picco temporaneo dei tassi d’interesse. Almeno stando alla decisione della Banca nazionale svizzera (BNS) di lasciare invariato il tasso guida all'1,75% per la seconda volta consecutiva.
Del resto, a confortare la politica monetaria restrittiva è il fatto che da mesi il tasso di inflazione è ben al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla BNS. Tanto che sul mercato si specula già sui primi tagli del tasso guida. Lo vedremo.
«La speranza che i tassi non aumentino o che diminuiscano si traduce in un calo significativo dei tassi d’interesse sul mercato dei capitali e dei tassi swap, che riducono notevolmente i costi di rifinanziamento delle banche - spiega Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze - Le ipoteche a tasso fisso sono quindi diventate molto più interessanti delle ipoteche Saron».
"Tasso di interesse a pronti"
E infatti il rendimento delle obbligazioni federali a 10 anni, il cosiddetto "tasso di interesse a pronti" della BNS, è sceso dall’1,57% di inizio 2023 ad appena lo 0,66% a dicembre 2023. Come spiega Comparis, «il calo dei tassi del mercato dei capitali si traduce in costi di rifinanziamento più bassi per le banche (swap) e agevola le condizioni delle ipoteche a tasso fisso».
Lo swap di 10 anni è in calo all’1,16%. E a fine anno i tassi indicativi delle ipoteche a tasso fisso di 10 anni sono scesi significativamente al 2,25% rispetto al 3% di inizio anno.
Infine anche i tassi indicativi delle ipoteche a tasso fisso di 5 anni sono calati in modo marcato al 2,13% rispetto al 2,75% di inizio anno, come indicano i dati di HypoPlus.
Aumentano le stipule di ipoteche a tasso fisso di media durata
Se nei primi 9 mesi dell’anno circa un quarto dei titolari di un’ipoteca ha scelto un’ipoteca Saron, negli ultimi 3 mesi solo una persona su sei ha optato per questa tipologia di ipoteca. Al contrario, la quota delle ipoteche a tasso fisso di 4 e 5 anni è aumentata in modo significativo.
«Nei primi 9 mesi dell’anno, circa una persona su cinque ha scelto un’ipoteca a tasso fisso di media durata» spiega ancora Comparis. Negli ultimi 3 mesi questa percentuale è salita a circa un terzo di tutte le stipule. La quota delle ipoteche a tasso fisso di 10 anni e più è rimasta pressoché invariata a un livello di circa il 40%.
«È facile comprendere il cambiamento di tendenza»
A spiegare ulteriormente l'andamento e il cambiamento delle stipule è ancora Dirk Renkert: «Spesso si rinuncia a un’ipoteca Saron e si opta per le ipoteche a tasso fisso per via dei costi, in quanto sono diventate molto più convenienti in seguito al forte calo degli swap. Ad esempio, per un’ipoteca a tasso fisso di 5 anni viene pagato un interesse ipotecario dell’1,75%, un valore molto simile al tasso Saron, che ammonta circa all’1,70%. Se si aggiunge il margine di interesse di circa 60-70 punti base, è facile comprendere il cambiamento di tendenza».