Nel 2022 una battuta d'arresto. Ora la grande ripresa con 12,2 miliardi di franchi spesi nell'e-commerce.
BERNA - Dopo aver subito nel 2022 il primo arretramento della storia le vendite online sono tornate a crescere nel 2023 in Svizzera: il fatturato è salito del 2,9% a 14,4 miliardi di franchi, tornando ai livelli del 2021.
Gli acquisti presso i rivenditori elvetici si sono attestati a 12,2 miliardi, mentre quelli all'estero hanno raggiunto un nuovo massimo di 2,2 miliardi e sono cresciuti del 10% rispetto al 2022, trainati in particolare dalle compere in Asia, stando ai dati diffusi oggi dalla società di analisi di mercato GfK, che insieme alla federazione del commercio elvetico Handelsverband.swiss e alla Posta ha realizzato uno studio sul tema.
Nell'ultimo decennio (dal 2014 al 2023) lo smercio sul web è più che raddoppiato, passando da 6,7 ad appunto 14,4 miliardi. La quota delle vendite online sull'intero settore del commercio al dettaglio si è attestata al 18,8% nel settore non alimentare e al 3,0% in quello del cibo. Per i rivenditori che hanno come principale gamma di prodotti l'elettronica di consumo il 53% del fatturato è generato online, il segmento abbigliamento e scarpe è al 28%, lo sport al 27%.
Stando agli esperti di Gfk - società con sede a Rotkreuz (ZG) - i dati mostrano che le abitudini dell'era Covid non sono completamente sparite e che alcuni settori continuano a godere di grande popolarità nell'e-commerce. Le cifre rivelano però anche che gli acquisti speciali effettuati durante la pandemia non possono essere ripetuti a piacimento e che i rivenditori hanno dovuto gestire alti livelli di scorte.
Gli autori dello studio ipotizzano che il consumo online presenterà nel 2024 a una crescita a una bassa cifra percentuale e che il clima generale dei consumi non migliorerà fino al 2025. Il dominio dei portali continuerà, ma potrebbe subire una maggiore concorrenza dall'estero. Nel settore del commercio al dettaglio si assisterà a un ulteriore consolidamento, sia nel segmento delle vendite fisiche che in quello delle vendite per corrispondenza tradizionale. Il social commerce - cioè l'acquisto dirittamente sulle reti sociali - svolgerà un ruolo sempre più importante, soprattutto tra la generazione Z (nati fra il 1997 e il 2012), e questo aggiungerà ulteriori canali di acquisto per i rivenditori. I consumatori - concludono i ricercatori - acquisteranno sempre più secondo il motto "qui e ora, è uguale se in negozio oppure online".