Il fatturato del gruppo si è stabilito a 29 miliardi di franchi in diminuzione del 4%
BASILEA - Ricavi e redditività in calo per Syngenta durante lo scorso esercizio. Dopo un 2022 da record, il colosso agrochimico (svizzero, ma in mani cinesi) ha dovuto infatti fare i conti con cifre in peggioramento sia alla voce vendite che a quella utili.
«Il fatturato del gruppo, si legge in una nota odierna, si è stabilito a 32,2 miliardi di dollari (29 miliardi di franchi al cambio attuale), in diminuzione del 4% su base annua».
Dal canto suo, il risultato operativo a livello di Ebitda è sceso del 18% a 4,6 miliardi. Il margine corrispondente si è fermato al 14,2%, 2,5 punti in meno che dodici mesi prima.
«La flessione è dovuta al fatto che grossisti e rivenditori al dettaglio hanno ridotto attivamente le scorte di prodotti fitosanitari - spiega nella nota Syngenta - e all'aumento dei tassi d'interesse. Il calo della domanda che ne è scaturito ha poi influito sui volumi di vendita e sui prezzi».
La società basilese, che impiega circa 60'000 persone in oltre un centinaio di nazioni, non formula previsioni per l'esercizio in corso. Syngenta è nata nel 2000 dalla fusione delle divisioni agrochimiche dei giganti farmaceutici AstraZeneca e Novartis. Un tempo quotata alla borsa svizzera, l'impresa è stata rilevata dal gigante cinese ChemChina per 43 miliardi di dollari con un'operazione finalizzata nel 2017.