Uno studio UBS anticipa il risultato finanziario positivo del primo trimestre ma «Cantoni e Confederazione» potrebbero non sorridere ancora.
«Trimestre record per la BNS». Il riferimento è ai primi tre mesi del nuovo anno e a dirlo sono gli economisti dell'UBS Chief InvestmentOffice Global Wealth Management, che anticipano, stimandolo, il risultato finanziario BNS, che sarà pubblicato il prossimo 25 aprile.
«Incertezza», nonostante il record - Il deprezzamento del franco tra gennaio e marzo («-5% sull'euro, -7% sul dollaro») - concomitante al rendimento positivo di azioni e oro - è tra le cause principali di un «utile record» stimato: «Compreso tra 50 e 60 miliardi di franchi per la Banca nazionale». Ma in un contesto di investimenti finanziari, definito dagli economisti, «molto positivo» («titoli azionari globali + 8%»), la distribuzione di denaro ai Cantoni e alla Confederazione resterebbe, per il prossimo anno, «incerta».
Dunque c'è incertezza per la ricaduta sul territorio nel prossimo anno, nonostante la cifra record ottenuta da BNS tra gennaio a marzo che, se confermata giovedì, polverizzerebbe il precedente record di 39 miliardi, realizzato nel secondo trimestre del 2020; come sottolineato dallo studio UBS, che dipinge in questo senso uno scenario poco "entusiasmante", dopo un esercizio, quello del 2023, che fu già avaro di dividendi per il territorio.
Il perché di cautela e incertezza - UBS indica a questo punto i tre fattori che suggeriscono cautela in fatto di distribuzione. Anzitutto - spiegano gli esperti - BNS «deve ammortizzare la perdita di bilancio dell'anno scorso di 53 miliardi di franchi», oltre che «procedere all'accantonamento delle riserve monetarie». In tutto questo, «per poter effettuare una distribuzione minima», la Banca centrale «dovrebbe generare un utile annuo di almeno 65 miliardi di franchi», e un utile superiore ai 105 miliardi «per una distribuzione massima».
Secondariamente, gli economisti ritengono «improbabile» poter ripetere, nei prossimi mesi, la «straordinaria performance sui mercati finanziari», con un rendimento di oltre il 6% nel primo trimestre del 2024, a fronte di un trend medio annuo, pari a 1,2%.
Infine, se il cambio ha contribuito al risultato record, per il resto dell'anno gli studiosi non escludono che il franco torni ad apprezzarsi, riducendo così e le prossime performance della BNS. Ecco dunque spiegata la cautela UBS in fatto di distribuzione a Cantoni e Confederazione.
Il ruolo BNS - Un'ultima precisazione. Val la pena ricordare che il fine ultimo della BNS, è «garantire la stabilità dei prezzi, non generare profitti», come aveva precisato giorni fa Martin Schlegel, vicepresidente della direzione generale della Banca nazionale svizzera (BNS).
Target di politica monetaria che aveva ribadito a Tio, Franco Citterio, direttore dell’Associazione Bancaria Ticinese: «Tenere sotto controllo l’inflazione». Con il compito di «regolare la massa monetaria, coerentemente con la crescita economica».