Nel 2023 il calo è stato dell'1,5% su base annua
AARAU - Dopo il boom durante il periodo pandemico le vendite di articoli sportivi sono tornate a calare in Svizzera, seppur lievemente: nel 2023 il comparto ha contabilizzato un giro d'affari di 2,2 miliardi di franchi, l'1,5% in meno dell'anno prima.
I dati sono stati diffusi oggi da Swisspo, organismo a cui fanno capo le associazioni di categoria ASMAS (negozianti) e SPAF (fornitori) e che rappresenta un totale di 600 aziende con 13'000 dipendenti. La contrazione va inoltre contestualizzata, tenendo conto nel 2021 i proventi erano saliti del 14% e nel 2022 di un ulteriore 2%.
«Il fatto che nel 2023 abbiamo perso così poco in termini di ricavi, nonostante abbiamo dovuto superare diverse sfide, tra cui l'inverno piuttosto povero di neve, l'inflazione e il rincaro, è assolutamente rallegrante», commenta il presidente di ASMAS Peter Bruggmann, citato in un comunicato. «Soprattutto perché le previsioni stimavano vendite inferiori».
Continua a crescere anche il comparto online, che l'anno scorso ha rappresentato il 28% del totale, un punto percentuale in più del 2022. Nel 2019 pre-Covid la quota si attestava al 16%. «Lo smercio su web sta diventando sempre più importante anche nel settore sportivo», commenta Bruggmann. «Notiamo che il segmento delle scarpe da ginnastica e del tempo libero sta funzionando molto bene online: le attrezzature specializzate che richiedono una consulenza personalizzata sono invece ancora vendute principalmente nei negozi di articoli sportivi».