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SVIZZERASalari, crescita minima e assorbita dall'inflazione

17.06.24 - 09:24
L'UST prevede una progressione dello 0,6%
Foto TiPress
Fonte ATS
Salari, crescita minima e assorbita dall'inflazione
L'UST prevede una progressione dello 0,6%

NEUCHÂTEL - Quest'anno i salari dovrebbero leggermente progredire. Tuttavia, probabilmente non riusciranno a tenere il passo con l'inflazione, indica oggi l'Ufficio federale di statistica (UST) in un comunicato.

Secondo una prima stima dell'UST, i salari nominali dovrebbero aumentare dello 0,6%. I funzionari di Neuchâtel stimano l'andamento delle paghe nominali (compresa la tredicesima) su base trimestrale. Il valore si basa su dati salariali cumulati e può variare nelle stime future.

All'atto pratico, per i dipendenti, gli aumenti salariali potrebbero essere nuovamente assorbiti dall'inflazione. Stando alla maggior parte delle previsioni, per l'intero 2024 il rincaro dovrebbe raggiungere l'1,5% circa.

Secondo i calcoli dell'UST, i salari nominali sono aumentati in media dell'1,7% lo scorso anno. Tuttavia, tenendo conto dell'inflazione media annua, del +2,1%, le paghe reali sono diminuite in media dello 0,4%. Sempre secondo gli esperti di Neuchâtel, nel 2022 i salari sono aumentati dello 0,9% in termini nominali e diminuiti dell'1,9% in termini reali.

L'andamento salariale va di pari passo con le previsioni congiunturali di SECO che ipotizza «una crescita della Svizzera inferiore alla media per il 2024».

l gruppo di esperti della Confederazione ha ipotizzato per il 2024 «una crescita dell’economia svizzera dell’1,2 % (previsioni di marzo: 1,1 %). Pertanto, come già nel 2023, la crescita economica risulterebbe decisamente inferiore alla media. Inoltre, a causa del basso utilizzo delle capacità produttive industriali e degli alti costi di finanziamento, gli investimenti sarebbero destinati a ridursi».

La crescita economica modesta si ripercuote anche sul mercato del lavoro: nel 2024 il tasso di disoccupazione in media annua dovrebbe attestarsi intorno al 2,4 % (previsione di marzo: 2,3 %) e nel 2025, sempre su base annua, intorno al 2,6 % (previsione di marzo: 2,5 %).

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