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SVIZZERAAumentano le esportazioni di orologi in agosto

19.09.24 - 11:03
Le prospettive tuttavia sono cupe
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Fonte ats
Aumentano le esportazioni di orologi in agosto
Le prospettive tuttavia sono cupe

BIENNE (BE) - Le vendite di orologi svizzeri all'estero sono cresciute sensibilmente in agosto, trainate dal segmento dei prodotti più cari. Ma le prospettive rimangono negative, secondo la Federazione dell'industria orologiera (FH).

Stando ai dati diffusi oggi dall'organizzazione, nell'ottavo mese dell'anno le esportazioni si sono attestate a 2,0 miliardi di franchi, in progressione del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato però un netto calo, pari al 9,5% (a 1,2 milioni).

E in contrazione - flessione su base annua dell'1,4% a 17,1 miliardi - risulta anche l'export per il periodo gennaio-agosto. Poco rallegrante si presenta il futuro: "le aziende del settore lamentano la mancanza di prospettive a medio termine, cosa che le spinge a essere estremamente caute e, in molti casi, a ridimensionare le proprie attività", scrive FH in un comunicato.

Riguardo ad agosto e scendendo nei dettagli, la crescita è da attribuire agli orologi in metalli preziosi (21,2% in valore) e a quelli bimetallici (+12,7%), mentre arretra il segmento dell'acciaio -7,0%).

Con accenti diversi si presenta l'andamento delle esportazioni anche in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato un decremento del 7,6% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione del 13,0%, il comparto 500-3000 segna -16,0%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un +14,9%.

A livello regionale gli Stati Uniti, principale sbocco del made in Switzerland, hanno mostrato un'espansione (+7,6% a 320 milioni). Al secondo posto figura la Cina continentale (-5,9% a 179 milioni), seguita da Giappone (+14,4% a 143 milioni), Regno Unito (+3,5% a 142 milioni), Hong Kong (-11,1% a 125 milioni) e Singapore (+9,3% a 125 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 53%. Le vendite verso Cina e Hong Kong sono scese meno che nei mesi precedenti, ma le previsioni per il futuro prossimo rimangono molto sfavorevoli, sottolinea in conclusione la federazione orologiera.

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