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SVIZZERATemu accusata di pratiche scorrette in Svizzera, ora si attiva la Seco

20.09.24 - 10:55
I rappresentanti del colosso cinese hanno incontrato le autorità svizzere, ma il percorso verso un (possibile) accordo è ancora lungo.
IMAGO / Lobeca
Temu accusata di pratiche scorrette in Svizzera, ora si attiva la Seco
I rappresentanti del colosso cinese hanno incontrato le autorità svizzere, ma il percorso verso un (possibile) accordo è ancora lungo.

BERNA - Le critiche dei dettaglianti svizzeri nei confronti di Temu, la piattaforma di vendita online cinese di articoli a basso prezzo in forte espansione nella Confederazione, stanno producendo un primo effetto: la Segreteria di Stato dell'economia (Seco) ha convocato la società, che ha la sua sede in Irlanda.

Rappresentanti di Temu sono stati ricevuti a Berna all'inizio di settembre, ha indicato una portavoce della Seco all'Aargauer Zeitung (AZ) e alle testate ad essa legate. "Durante i colloqui, la Seco ha spiegato i requisiti della normativa sulla concorrenza sleale", ha precisato l'addetta stampa, citata dal quotidiano.

In particolare si vuole che «Temu faccia riferimento a prezzi di riferimento effettivi per le offerte di sconto». Diverse associazioni del ramo - prima fra tutte la Swiss Retail Federation (SRF) - accusano infatti la piattaforma di pubblicità illegale.

Si parla di ribassi su prezzi in realtà non effettivi e di nuove offerte sistematicamente etichettate come quasi esaurite («quantità di articoli rimasti: 5»), pratiche quindi ingannevoli nei confronti del consumatore.

«È inaccettabile che la Svizzera stia a guardare e permetta a queste piattaforme di espandersi in un vuoto giuridico, per così dire, senza rispettare le regole locali», avevano sostenuto SRF e altre organizzazioni, che nel maggio scorso avevano presentato una denuncia alle Seco. L'associazione si lamenta da tempo del fatto che Temu inonda il mercato nazionale con merci a basso costo che - a suo dire - spesso non soddisfano i requisiti di sicurezza, il tutto senza alcun controllo. L'organismo ha chiesto che «la Confederazione crei finalmente condizioni di parità per tutti gli operatori del mercato».

Ci vorrà del tempo prima che la Seco possa stabilire se Temu stia effettivamente violando la legge: la convocazione dei rappresentanti dell'azienda è solo l'inizio. «Al momento siamo in attesa di una risposta da parte dei rappresentanti, che riceveranno istruzioni dalla loro direzione in Cina e torneranno da noi», spiega la portavoce alla testata argoviese. Nel frattempo i funzionari bernesi hanno esaminato da vicino l'offerta di Temu.

Secondo l'AZ la Seco si trova ad affrontare una sfida importante. Teoricamente ha la facoltà di avviare un procedimento civile presso un tribunale cantonale, in caso di violazione della Legge federale contro la concorrenza sleale (LCSI), e ha anche la possibilità di presentare una denuncia penale.

Visto che Temu non ha una filiale ufficiale in Svizzera non è però chiaro dove la Seco dovrebbe intraprendere un'azione legale. A Basilea, dove Temu ha fondato una società di recupero crediti chiamata Whaleco Switzerland AG? O si dovrà addirittura agire a livello internazionale, a Dublino, dove la casa madre PDD Holdings ha recentemente trasferito la propria sede?

Sempre secondo il giornale il fatto che Temu abbia inviato una delegazione a Berna dimostra comunque che le accuse e i relativi articoli di stampa negativi non lasciano indifferente l'azienda. Temu ha anche cercato di risolvere il contenzioso direttamente con SRF: un avvocato del gruppo ha contattato l'associazione per discutere una cosiddetta dichiarazione di cessazione delle attività con una clausola penale.

Con tale accordo, Temu si sarebbe impegnata a rispettare alcune norme svizzere: in caso di violazione, si sarebbero potute imporre delle sanzioni. SRF ha però rifiutato tale approccio, che non è comune in Svizzera.

Il tema sta muovendo anche la politica: la consigliera nazionale Sophie Michaud-Gigon (Verdi/VD) ha chiesto con una mozione che operatori quali Temu siano costretti a creare una rappresentanza giuridica in Svizzera, se vogliono vendere i loro prodotti.

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COMMENTI
 

Suissefarmer 27 min fa su tio
allora, tante cose su temu sono cavolate, ma ciò nonostante certi prodotti e non sono pochi sono paragonabili a quelli che puoi acquistare qui. capisco che c'è lo sdoganamento, il locale è il lavoratore ecc... ma il prodotto che vendete qui, arriva dalla Cina, è acquistato in quantità il prezzo diminuisce molto. i cattivi sono quelli che fanno i prezzi bassi, oppure sono quelli che ne approfittano nel acquistare in Cina e a rivendere in svizzera a prezzi maggiorati di molto? possibile che per una torcia a LED potente qui chiedete dai 30 a 100 senza problemi, e su temu la stessa la trovi a 10 fr? sul fatto delle pubblicità non posso dare torto, ma è l'unico pretesto che avete per attaccare temu! alla migros, alla coop ecc arriva quasi tutto dalla Cina ( acessori) stesse fabbriche ma cambiano il modello di poco, per questione di Brend! io personalmente acquisto in modo non impulsivo, e i prodotti se scelti e guardati bene sono davvero ottimi!
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