Aumenta il numero degli istituti privati elvetici rilevati da grandi gruppi. Ecco perché il vecchio private banking sta scomparendo.
LUGANO - Sono sempre meno le banche private in Svizzera. Sono infatti 100 quelle attive oggi ma il numero complessivo diminuirà ancora, entro i prossimi dieci anni. Lo sostiene oggi (lunedì) il portale di finanza online Finews, dopo aver sentito Martin Schilling, esperto bancario.
Qualche esempio di riduzione degli operatori private? Il primo è stato il caso, quattro anni fa, della Reyl Private Bank di Ginevra, oggi Reyl Intesa Sanpaolo.
E una perdita di indipendenza ha interessato anche la concorrente Gonet, acquisita dalla Jordanian Arab Bank. Fino ad arrivare poi, la scorsa settimana, alla IHAG Privatbank, il cui portafoglio clienti fa gola alla zurighese Vontobel.
Su questa base il portale di finanza ha cercato di capire cosa ci sia dietro un cosi deciso cambiamento nella struttura dell'offerta bancaria.
Neanche a dirlo, il primo motivo è quello legato ai costi: troppo alti - per gli istituti più piccoli - quelli di compliance relative a regole sempre più stringenti, per restare al passo con il progresso digitale. E proprio in questo ambito, le piccole banche private di antica tradizione stentano a innovarsi.
Cambia poi il modo di approcciarsi ai nuovi clienti, oggi meno interessati al rapporto umano (come pranzi o cene eleganti) e dunque meno orientati a proseguire rapporti che, invece, potevano andare bene alla generazione che li aveva preceduti. Mentre i banchieri privati, dal canto loro, faticano a innovare il ventaglio dei prodotti offerti - invece sempre nuovi - come il caso delle criptovalute.
Ma c'è altro, che è poi sotto gli occhi di tutti: la fine del segreto bancario di fatto ha tolto la ragion d'essere a quegli istituti che "vivevano" delle ricchezze dei clienti stranieri, in fuga dai regimi fiscali dei loro paesi d'origine. Un cambio di politica che ha poi esposto gli istituti privati elvetici a una perdita di reputazione, basti pensare ad esempio a clienti che oggi vengono ritenuti sgraditi dal sistema, come il caso degli oligarchi russi.
In un mercato dove, come in gran parte dell'economia, oggi diventa sempre più difficile garantirsi margini di guadagno.