Uno studio evidenzia l'importanza del risparmio privato per mantenere lo stesso tenore di vita durante la pensione.
ZURIGO - Per mantenere invariato il proprio tenore di vita durante il pensionamento il risparmio privato è indispensabile, in particolare per le donne: è la conclusione cui giunge uno studio di UBS che ha preso in considerazione 25 realtà nel mondo. E se non si riesce a mettere da parte nulla? Ci si deve limitare fin da subito e se caso conviene emigrare, una volta raggiunta la terza età.
Il divario - L'istituto guidato da Sergio Ermotti presenta oggi un indice internazionale del divario pensionistico (International Pension Gap Index), con particolare attenzione alle rendite che un lavoratore può attendersi e ai depositi aggiuntivi necessari per restare agli stessi livelli una volta cessata l'attività professionale. Viene calcolata la quota del reddito al netto delle imposte che una lavoratrice deve mettere da parte ogni anno, a partire dai 50 anni fino al pensionamento, supponendo che non disponga di fondi precedenti.
Le differenze globali - I risultati dell'indagine variano notevolmente a seconda delle città prese in esame. Ad esempio, la previdenza integrativa non è indispensabile ad Amsterdam, mentre a Tokyo è addirittura pari al 93% dello stipendio. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il sistema giapponese non mira a compensare una quota elevata del reddito da lavoro, contrariamente a quello dei Paesi Bassi, fattore che si riflette anche nei rispettivi livelli di contributi pensionistici. Inoltre i giapponesi trascorrono il 50% di tempo in più in pensione rispetto ai cittadini olandesi, in quanto raggiungono prima l'età pensionabile e vivono più a lungo. E la Svizzera? Zurigo si trova a metà strada fra le località analizzate, con una quota del 28%.
Il consiglio - Anche quando le indennità pensionistiche previste sono elevate vi può essere incertezza, mettono inoltre in guardia gli esperti di UBS. Questo perché con il pensionamento dei numerosi baby boomer gli squilibri sono destinati ad aumentare, con un possibile cambio delle regole. Di conseguenza, secondo gli autori, è consigliabile investire in risparmi preventivi per andare sul sicuro.
In alcune città la stima del tasso di risparmio necessario supera però di gran lunga il potenziale di un lavoratore con un reddito medio, riconoscono gli specialisti della banca. Di fronte a questa realtà una delle possibilità è quella di ridimensionare il proprio stile di vita, in modo da poter avere lo stesso standard anche durante la pensione. È possibile anche andare in pensione più tardi o trasferirsi in un luogo più economico una volta raggiunto il pensionamento. «Queste decisioni difficili possono però essere evitate se si inizia a risparmiare fin da giovani», sostengono gli analisti.
Un piano d'investimento - A questo proposito, sempre stando a UBS, gli investimenti possono essere molto utili, pur comportando rischi. Puntando su un portafoglio diversificato di obbligazioni e azioni nove volte su dieci si avranno in Svizzera risultati finanziari migliori rispetto agli investimenti in liquidità. Inoltre affidarsi esclusivamente alla liquidità aumenta di un terzo il tasso di risparmio richiesto. «È tutt'altro che un azzardo: investire i risparmi in vista del pensionamento può aiutare i lavoratori a mantenere costante il loro stile di vita anche in età avanzata», sostiene James Mazeau, economista di UBS, citato in un comunicato.
Un capitolo a parte è quello della pianificazione femminile. I sistemi pensionistici sono generalmente privi di differenze di genere, salvo nel caso in cui le donne possano andare in pensione prima degli uomini con lo stesso livello di rendita. Le donne tendono però a porre fine alla loro carriera e a lavorare a tempo parziale più spesso degli uomini, ad esempio per prendersi cura dei figli. Di conseguenza, spesso registrano una crescita salariale inferiore, accumulano meno contributi pensionistici e risparmiano meno nel corso della loro vita lavorativa. Inoltre tendono a vivere più a lungo degli uomini: quindi, solitamente hanno meno risorse previdenziali per finanziare lunghi periodi di pensionamento. Ciò significa che gli investimenti richiesti dalle donne sono generalmente più elevati rispetto a quelli degli uomini, concludono gli esperti di UBS.