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SVIZZERAIl mercato del lavoro si sta stabilizzando

24.10.24 - 08:11
Il job market index di Adecco è sceso del 12% nel periodo in esame
Depositphotos (Kuzmafoto)
Fonte Ats Awp
Il mercato del lavoro si sta stabilizzando
Il job market index di Adecco è sceso del 12% nel periodo in esame

ZURIGO - Il mercato del lavoro svizzero si sta stabilizzando. Secondo colosso del settore della intermediazione di personale Adecco, il numero di posti vacanti nel terzo trimestre è diminuito significativamente rispetto all'anno precedente, ma è aumentato leggermente rispetto al trimestre precedente.

Il job market index di Adecco è sceso del 12% nel periodo in esame, ma il calo del numero di posti vacanti si è arrestato, con un aumento delle offerte di lavoro del 2%, a detta del gruppo che per le analisi si basa su dati dell'Università di Zurigo. «Quest'estate le prospettive occupazionali delle aziende svizzere sono migliorate per la prima volta in due anni», ha dichiarato Marcel Keller, numero uno di Adecco in Svizzera, citato in una nota.

Il barometro pubblicato dal colosso zurighese si è quindi mantenuto stabile nel confronto trimestrale, ponendo fine alla spirale negativa registrata negli ultimi tre trimestri. «Questa ripresa dipende tuttavia dall'evoluzione della situazione geopolitica», osserva Keller.

Adecco punta i riflettori anche sul settore delle costruzioni, che contribuisce al 10% del prodotto interno lordo (PIL) svizzero, secondo la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC). Il numero di posti di lavoro vacanti nel settore edile è sceso del 7% nel terzo trimestre, rimanendo a un livello «storicamente elevato», si legge nel comunicato stampa. Questa cifra è aumentata del 70% dal 2016, sottolinea Adecco.

Rallentamento economico - Questa tendenza può essere spiegata da una serie di fattori, tra cui la pandemia di coronavirus, gli anni di tassi di interesse negativi - ora finiti - una marcata ripresa dell'economia e la diffusione del telelavoro, che hanno portato a «un aumento della domanda di misure di costruzione e pianificazione», che risale essenzialmente al 2021. Il fabbisogno di professionisti dell'edilizia ha seguito la tendenza al rialzo.

Il rallentamento registrato nel terzo trimestre va di pari passo con quello della congiuntura, che spinge «le imprese a essere più caute nell'investire nell'edilizia». La fine dei tassi di interesse negativi alla fine del 2022 comporta ora un aumento dei costi di investimento. Anche il prezzo delle materie prime contribuisce a frenare l'attività edilizia.

In questo contesto, i professionisti coinvolti nella progettazione sono i più colpiti: il numero di offerte di lavoro pubblicate per architetti e ingegneri civili è diminuito del 17%, rispetto al -9% per i supervisori di cantiere e i capisquadra nel settore dell'edilizia e delle costruzioni principali.

I professionisti raggruppati nella categoria «mestieri qualificati dell'edilizia e professioni affini», hanno registrato un calo del 5% nel numero di offerte di lavoro, mentre i mestieri qualificati dell'edilizia e professioni affini, come i falegnami e i montatori di tende, hanno registrato un calo del 2%.

Adecco avverte che ci sono molti segnali che indicano che la domanda di professionisti dell'edilizia rimarrà alta anche in futuro: entro il 2040 al settore mancheranno 5.600 lavoratori qualificati, il che corrisponde al 16% del fabbisogno di personale, sottolinea il colosso di Zurigo.

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