Secondo un nuovo studio Axa, sono tanti quelli che non riescono a mantenere lo stesso stile di vita
ZURIGO - Il 27% degli svizzeri ritiene che non riuscirà a mantenere il tenore di vita dopo il pensionamento: la quota sale al 46% in Romandia, mentre scende al 21% nella Svizzera tedesca, emerge da un sondaggio commissionato dall'assicuratore Axa, che non ha tenuto conto del Ticino.
Dal rilevamento demoscopico - sono state interrogate 1009 persone - emerge che la fascia di età più preoccupata è quella degli ultra 60enni, dove la quota di coloro che pensano che dovranno tagliare sul budget si attesta al 37%. Importante è anche il divario fra donne (36%) e uomini (22%).
Due terzi delle persone tra i 50 e i 65 anni (64%) si sono già occupate del finanziamento della pensione, con una frequenza che cresce con l'aumentare dell'età. Un lavoratore su cinque (19%) prossimo alla pensione (cioè over 60) non ha però invece ancora riflettuto su come finanzierà la nuova fase che si appresta a vivere: la ragione principale menzionata per non affrontare il tema è la mancanza di denaro.
Quando si tratta di decidere se percepire gli averi di vecchiaia del secondo pilastro sotto forma di capitale o di rendita soltanto il 65% degli interpellati di 50-65 anni conosce le diverse ripercussioni fiscali. In generale meno della metà (36%) delle persone è in grado di stimare se e quanto erediterà: di queste, solo poco più di un quarto considera l'eredità una parte essenziale della previdenza.
Solo poco meno di un quarto (23%) del campione è dell'idea che si possa finanziare la pensione esclusivamente con il primo e il secondo pilastro. La parte restante degli svizzeri (77%) è consapevole che si debba ricorrere a un'alternativa previdenziale privata. Tre quarti degli intervistati tra i 18 e i 65 anni (75%) hanno optato per una soluzione nel terzo pilastro: in questo ambito negli ultimi anni le formule in titoli sono diventate sempre più popolari. "Constatiamo con piacere che ampie fasce della popolazione hanno capito che la previdenza è anche una questione privata", afferma Herbert Goll, dirigente di AXA, citato in un comunicato.