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Le esportazioni di orologi tornano a salire Il merito è degli articoli «più cari»
BIENNE (BE) - Dopo diversi mesi negativi le vendite di orologi svizzeri all'estero tornano a salire, sulla scia in particolare di un forte dinamismo del mercato americano e di una maggiore tonicità dei prodotti più cari.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell'industria orologiera (FH), nel primo mese dell'anno le esportazioni si sono attestate a 2 miliardi di franchi, in progressione del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato invece una contrazione pari al 4,2% a 1,1 milioni.
A livello di singoli mercati dominano gli Stati Uniti (+16% a 379 milioni di franchi), il principale sbocco del made in Switzerland. Al secondo posto figura il Giappone (+26% a 155 milioni), seguito da Hong Kong (-12% a 141 milioni), Cina continentale (-29% a 138 milioni), Singapore (+4% a 127 milioni) e Regno Unito (+3% a 112 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 53% delle vendite oltre frontiera.
In modo non uniforme si presenta l'andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato un aumento dell'1% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione del 7%, il comparto 500-3000 segna -8%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un +7%.
