Economiesuisse avverte: «I dazi di Trump colpiscono numerose imprese in Svizzera»

I risultati del sondaggio condotto da Economiesuisse tra 94 entità, fra aziende e associazioni di categoria
ZURIGO - I dazi americani del 31% entrati in vigore oggi contro la Svizzera colpiscono numerose imprese, gran parte del settore dell'esportazione: lo afferma Economiesuisse, che ha tastato il polso al ramo.
Nell'ambito di un sondaggio non rappresentativo condotto il 3 e il 4 aprile l'associazione ha interpellato 94 entità, fra aziende e associazioni di categoria. Il 19% di tali realtà si è detto «molto significativamente colpito» dalle barriere doganali in questione, il 30% «significativamente colpito» e un ulteriore 27% «leggermente colpito». Solo il 24% afferma di non subire l'impatto delle decisioni dell'amministrazione di Donald Trump.
I partecipanti al rilevamento d'opinione temono in particolare una contrazione della domanda (50%) e il rallentamento congiunturale (31%), ma vengono visti anche rischi in relazione alle catene di approvvigionamento e all'aumento delle tariffe doganali su altri mercati.
Circa l'80% delle imprese interpellate non ha ancora adottato alcuna misura per mitigare a breve termine l'impatto dei dazi. Sul medio periodo si sta però discutendo la possibilità di passare, con i prodotti, attraverso altri paesi con dazi più bassi; si pensa inoltre di adeguare i contratti per trasferire i costi sugli importatori statunitensi. Altro punto: le ditte valutano l'opportunità di diversificare maggiormente i mercati di vendita.
Le associazioni e le imprese intervistate si aspettano che il Consiglio federale faccia tutto il possibile per ridurre i dazi - considerati «eccessivamente elevati» - attraverso i canali diplomatici, afferma Economiesuisse. La Svizzera ha dalla sua parte i migliori argomenti economici. È il sesto investitore estero più importante negli Stati Uniti e guida la classifica nell'ambito della ricerca e sviluppo.
Al contempo, aggiunge Economiesuisse ribadendo posizioni già espresse, è necessario agire sul piano interno. «Occorre fare tutto il possibile per rafforzare l'attrattiva della piazza economica elvetica: è urgente evitare regolamentazioni inutili e oneri finanziari aggiuntivi per le imprese».




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