Ci sono segnali di ripresa per i lavoratori interinali, secondo la nuova CEO di Adecco Monica Dell'Anna
Un secondo lockdown rischierebbe però di danneggiare ulteriormente il settore
LUGANO - L'Europa è nuovamente nella morsa del coronavirus. E così anche il nostro paese, su cui aleggia ora lo spettro di un temuto secondo lockdown. Una misura, questa, che le autorità vogliono però evitare a tutti i costi, in quanto arrecherebbe ulteriori danni all'economia.
La crisi che stiamo attraversando interessa anche i lavoratori temporanei. E che in particolare la scorsa primavera ha toccato il fondo: «Se guardiamo gli annunci di lavoro pubblicati, il Ticino ha raggiunto il valore più basso dal 2015 e ha registrato il più forte calo in Svizzera» ci dice Monica Dell'Anna, dallo scorso 1. giugno CEO di Adecco Svizzera. In Ticino il Covid-19 ha avuto un forte impatto sul lavoro interinale «con la chiusura dei cantieri nell'edilizia e di reparti produttivi».
Durante il secondo trimestre 2020, secondo un sondaggio Swissstaffing, in Ticino il numero di lavoratori temporanei è calato dell'80-90%. Questo calo - osserva Dell'Anna - «non è dovuto a licenziamenti, ma alla mancanza di nuove assunzioni». E si parla anche di contratti a tempo determinato giunti a scadenza. Il gruppo Adecco, assicura comunque la CEO, «è stato in grado di salvare molti posti di lavoro essendo stato tra i primi a richiedere l'indennità per lavoro ridotto per i lavoratori temporanei». Sono circa ventimila quelli che in Svizzera ne hanno beneficiato.
Tra ripresa e incertezza - Ora la situazione potrebbe però migliorare, come ci dice ancora Dell'Anna: «Senza un ulteriore lockdown è probabile che il punto più basso della crisi sia stato raggiunto». Lo conferma l'indice di Swissstaffing, che nei prossimi mesi prevede un ravvivamento dell'attività commerciale. La seconda ondata di coronavirus rischia tuttavia di rendere tutto più difficile: «Gli ultimissimi sviluppi riguardo il numero d'infezioni potrebbero causare una maggiore incertezza. Il Ticino vedrà probabilmente sviluppi simili al resto della Svizzera. La ripresa dipende comunque fortemente dal settore e dal gruppo professionale considerati» ci spiega Dell'Anna.
Annunci: +10% - «Con la riapertura da metà giugno - aggiunge - la situazione è migliorata. A livello nazionale assistiamo da maggio 2020 a una ripresa non omogenea in tutta la Svizzera». E segnali di ripresa si osservano anche sul fronte degli annunci di lavoro che, durante il periodo estivo, sono aumentati del 10% rispetto al trimestre precedente. «Pur essendo ancora in calo del 15% rispetto all'anno precedente a livello nazionale, si tratta comunque di un significativo miglioramento» afferma la CEO di Adecco Svizzera.
Verso soluzioni flessibili - Monica Dell'Anna ha preso le redini di Adecco nel pieno di una crisi. Una crisi che, che a livello globale nel primo trimestre di quest'anno ha portato a una flessione del fatturato della società pari al 9%. In Svizzera, ci dice la CEO, il mese di aprile è stato il più difficile dal punto di vista dei ricavi, con un -33%. «Da maggio in poi c'è stato un graduale miglioramento». Per la società è però attesa una ripresa discontinua e non lineare, «soprattutto perché i governi di molti paesi introducono costantemente nuove misure per contenere il numero di nuovi casi Covid-19». Comunque «nel medio termine crediamo che la crisi guiderà l'aumento della domanda di soluzioni flessibili per le risorse umane».