Progressione lievemente più marcata della media in Ticino (+15%). Ma c'è chi fa molto peggio
BELLINZONA/ZURIGO - I fallimenti aziendali si confermano in netto aumento in Svizzera: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B).
Nei primi sette mesi dell'anno le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 3407 a livello elvetico, il 14% in più dello stesso periodo del 2023. Il dato riassume peraltro una realtà regionale variegata: tenendo conto solo dei cantoni con numeri di una certa consistenza spiccano per esempio il +55% di Neuchâtel, il +42% dei Grigioni (a 54 casi) il +25% di Basilea Campagna e il +28% di Ginevra. Il principale polo economico elvetico, Zurigo (+15%), mostra una progressione lievemente più marcata della media e lo stesso può essere detto per il Ticino (+15% a 216 casi).
Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo sale così a 4'983 a livello svizzero (+10% rispetto al periodo gennaio-luglio 2023), a 346 in Ticino (+9%) e a 68 nei Grigioni (+28%).
Se diverse aziende devono abbassare le saracinesche, non poche al contrario aprono i battenti: le nuove iscrizioni al registro di commercio nella Confederazione sono state 31'654 nel periodo in esame, valore in progressione del 3% su base annua. Il Ticino (+2% a 1'424) si muove sostanzialmente in linea con il resto del paese, mentre i Grigioni (-2% a 706) mostrano un minore dinamismo.