Il 12 e 13 febbraio a Friburgo ated partecipa agli Swiss Cyber Security Days, per analizzare le maggiori minacce per imprese Svizzere
Ated-ICT Ticino partecipa come ospite di Clusis alle Giornate svizzere della sicurezza informatica. Un appuntamento annuale che si tiene a Friburgo il 12 e 13 febbraio e che rappresenta l’evento principale della Svizzera in materia di cyber security. L’obiettivo è quello di allineare le conoscenze e competenze in materia di minacce e rischi di natura tecnologica in un contesto internazionale.
Anche alla luce di quanto emerso all’ultimo Wolrd Economic Forum di Davos di qualche settimana fa. Proprio al Forum era stata presentata l’ultima edizione del Global Risks Report 2020. Un’indagine annuale, pubblicata dal WEF in collaborazione con Marsh & McLennan Companies e Zurich, che offre una ricca prospettiva sulle principali minacce che potrebbero avere un impatto sulla prosperità globale nel corso del 2020 e del prossimo decennio. Si è trattato della 15° edizione del rapporto, basato sulle risposte di quasi 800 esperti dal mondo delle aziende e decisori globali, invitati a classificare le loro preoccupazioni in termini di probabilità e impatto su imprese, governi e istituzioni.
Osservando la classifica delle minacce più temute per il 2020, il 78% degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi un aumento degli "scontri economici" e della "polarizzazione politica interna", che potrebbero provocare ulteriore instabilità e irrigidimento su posizioni estreme. Si tratta di due rischi strettamente correlati, poiché l’azione politica di molti Paesi si caratterizza per una crescente tendenza alla divisione, insieme a una gestione delle relazioni internazionali sempre più frammentata. E mentre aumenta la conflittualità tra le maggiori potenze, l'economia globale mostra crescenti segni di rallentamento, con problematiche che si ripercuotono a livello di aziende e tessuto imprenditoriale.
Si prevede, poi, un incremento nel rischio di “ondate di calore straordinarie” e la “distruzione degli ecosistemi naturali”. La debolezza degli accordi internazionali su questa materia si contrappone a una crescente pressione da parte dei cittadini e degli investitori ad agire in risposta alla moltitudine di catastrofi naturali e alle previsioni avverse per il lungo termine. Il 2020 si presenta come un anno cruciale in cui si richiede agli Stati di fare di più per ridurre in modo importante le emissioni inquinanti e incrementare gli investimenti per adattare i sistemi produttivi in ottica di sostenibilità. Ed è più che noto che molti ecosistemi siano in crisi o a rischio di distinzione. La perdita di biodiversità comporta conseguenze irreversibili per la società, l’economia e la salute del pianeta.
Ma a preoccupare gli esponenti delle imprese sono anche i “cyber attack”. E in modo particolare sono visti in aumento i rischi legati ad attacchi informatici mirati all’operatività del business per le aziende, alle infrastrutture e al furto di dati e di denaro. Si tratta di rischi tecnologici emergenti, che possono erodere la coesione sociale, minacciare la stabilità economica, esacerbare la concorrenza geostrategica e fare pressione sulla sicurezza nazionale e internazionale. Una migliore gestione dei rischi sistemici richiederà un significativo aggiornamento della governance tecnologica, a tutti i livelli.
Ma quali sono i rischi nel lungo periodo? Se si allunga lo sguardo sul prossimo decennio spaventano invece gli effetti del cambiamento climatico. Il Global Risks Report 2020 analizza anche i rischi che in prospettiva preoccupano i top manager.
La necessità di una risposta ampia e condivisa diventa immediatamente evidente di fronte alla minaccia globale del cambiamento climatico. Il tema appare sempre più sentito. E non è forse un caso che, per la prima volta da quando viene redatto il rapporto, i cinque principali rischi a lungo termine risultino in qualche modo legati alla questione ambientale. Gli eventi climatici estremi, che portano con sé la minaccia di ingenti perdite in termini di proprietà, infrastrutture e vite umane, sono classificati come il rischio più probabile dei prossimi dieci anni. Seguono, quindi, nella graduatoria il fallimento delle misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, i danni e disastri ambientali causati dall’uomo, la perdita della biodiversità e il collasso dell’ecosistema terrestre o marino, infine, le catastrofi naturali gravi come terremoti e tsunami. Per trovare il primo rischio a lungo termine avulso dalla questione ambientale bisogna scendere alla sesta posizione, dove si piazzano le frodi e i furti di dati e, subito sotto, gli attacchi informatici.
Un quadro, quindi, di estremo allarme che richiede da parte d'imprese e professionisti competenze e capacità nel saper mitigare e gestire le minacce incombenti. Per questa ragione, nel corso dell’anno ated-ICT Ticino promuoverà corsi formazione e workshop sui temi della security e del risk management, coinvolgendo aziende, soci e partner come CLUSIS, l’Associazione Svizzera per la Sicurezza Informatica. E proprio con Clusis ated-ICT Ticino partecipa agli Swiss Cyber Security Days in scena a Friburgo il 12 e 13 di febbraio.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti su percorsi ed eventi su: https://www.ated.ch
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