Per il 2024 sono in previsione i primi viaggi spaziali turistici e non mancano i brand del lusso che progettano alloggi e spazi comuni
La notizia della corsa al turismo spaziale è ormai più che nota, e, come rileva Pambianco, circa un anno fa era arrivato l’annuncio del contratto firmato dalla famosissima catena Hilton Worldwide Holdings per la progettazione di alloggi e spazi comuni all’interno della stazione spaziale privata Starlab. In particolare, il colosso dell’hotellerie era stato nominato partner ufficiale per arricchire l’esperienza degli astronauti e dei turisti nello spazio, sviluppando per l’appunto la Space Hospitality, cioè le aree comuni, le suite e le cabine letto per gli astronauti a bordo di Starlab, stazione spaziale commerciale progettata da Voyager. In effetti, si tratta di un’operazione unica nel suo genere, che potrebbe portare a progressi in termini di sostenibilità e maggiore efficienza progettuale per i futuri proprietari di hotel nello spazio e sulla Terra, grazie all’immenso lavoro di ricerca e progettazione che viene dedicato a Starlab.
«Proprio come Hilton ha fatto – si leggeva in una nota dello scorso anno – nei suoi oltre 100 anni di storia, dalla messa a punto del primo sistema di prenotazione centralizzato e del primo hotel con l’aria condizionata in camera, all’introduzione della tecnologia Digital Key e alla pionieristica Confirmed Connecting Rooms, il gruppo continuerà a definire gli standard del settore, trasportando questa sua tradizione di innovazione oltre la Terra. Per decenni le scoperte nello spazio hanno avuto un impatto positivo sulla vita sulla Terra e ora Hilton avrà l’opportunità di utilizzare questo contesto unico per migliorare l’esperienza degli ospiti ovunque si viaggi. Questa storica collaborazione sottolinea il nostro profondo impegno nel diffondere la luce e il calore dell’ospitalità e nell’offrire un soggiorno accogliente e sicuro, sia a terra che nello spazio»
Ma ad essere coinvolta nei progetti di sviluppo dell’ospitalità nello spazio c’è, naturalmente, anche la Nasa, la grande agenzia spaziale americana, che ha destinato enormi fondi allo sviluppo di progetti per stazioni orbitanti: 160 milioni di dollari a Starlab, ma anche rispettivamente 140 milioni e 130 milioni a Axiom Space e a Orbital Reef, che lavorano alle altre stazioni spaziali. Quasi mezzo miliardo di dollari ai quali si aggiungono gli investimenti di aziende private come Virgin Galactic di Richard Branson, Blue Origin di Jeff Bezos e Starlink di Elon Musk, che sono molto proattivi nel monetizzare dal business del turismo spaziale.
Per esempio, proprio Axiom Space ha in programma di realizzare dall’inizio del 2024 diverse missioni di prova per portare i suoi astronauti sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, l’unica al momento in orbita. E con gli astronauti professionisti viaggeranno, per fare un breve soggiorno nello spazio, anche dei passeggeri privati: ognuno dei quali ha pagato un ‘biglietto’ del costo di varie decine di milioni di dollari. Ma oltre alle persone saliranno a bordo anche brand famosi, che finanziano
operazioni di ‘space marketing’ per portare nello spazio prodotti da lanciare in vendita sulla terra, come ad esempio le tute spaziali. Oggetti che non sono solo dei capolavori di ingegneria ma anche degli articoli da firmare dal punto di vista estetico. Non per nulla – come riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore – anche un’importante maison di moda come Prada ha iniziato a disegnare delle tute. Sempre in orbita sarà presto testato anche un orologio spaziale realizzato da Garmin, tra le cui funzioni ci saranno quelle di monitorare le condizioni fisiche dell’astronauta e di raccogliere dati preziosi per studiare la reazione del corpo umano ai voli in microgravità.
ated-Associazione Ticinese Evoluzione Digitale
ated è un’associazione indipendente, fondata e attiva nel Canton Ticino dal 1971, aperta a tutte le persone, aziende e organizzazioni interessate alle tecnologie e alla trasformazione digitale. La sua missione è formare alla tecnologia e creare sinergie che portino valore aggiunto al tessuto economico e sociale del cantone, facilitando la realizzazione di progetti innovativi e visionari. Dal suo esordio, organizza manifestazioni e promuove innumerevoli occasioni di confronto e dibattito, conferenze, giornate di studio, visite e viaggi tematici, workshop, corsi di formazione per professionisti e iniziative di alfabetizzazione sull’utilizzo delle tecnologie al servizio delle persone.
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