Space V ed è una startup italiana fondata a Genova per consentire agli astronauti di coltivare piante nelle stazioni orbitali.
Coltivare piante e verdura nello spazio sta diventando realtà. A pensarci è Space V, una startup innovativa con sede a Genova e Torino, spin-off del dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica, Gestionale e dei Trasporti (DIME) della Scuola di Ingegneria di Genova. L’obiettivo che si pone è quello di consentire agli astronauti di coltivare piante nelle stazioni orbitali e nei futuri insediamenti lunari e marziani destinati alla produzione di cibo fresco, supportando così una presenza stabile dell’uomo in un ambiente extraterrestre.
Guidata da Franco Malerba, il primo astronauta italiano oltre che ingegnere, già manager di Thales Alenia Space, Space V ha recentemente raccolto un finanziamento pre-seed dal fondo Galaxia, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per lo sviluppo di nuove imprese dedicate al settore dell’Aerospazio, nato da CDP Venture Capital in partnership con Obloo.
Space V opera in un campo interdisciplinare in cui biologia e robotica collaborano per creare soluzioni decisamente innovative. Infatti, l’idea è quella di progettare e sviluppare attrezzature adatte per la coltivazione di piante nello spazio, aprendo nuove prospettive per la ricerca agronomica indispensabile per il futuro dell'esplorazione spaziale.
Nel breve termine, Space V punta a sviluppare e testare una serra adattiva in orbita terrestre, sulla Stazione Spaziale Internazionale o anche su stazioni spaziali commerciali che saranno attive nei prossimi anni.
Fondata nel 2021, Space V ha rapidamente guadagnato riconoscimento nel settore spaziale. Nel 2022, è stata selezionata come una delle prime startup italiane ospitata presso l'ESA BIC (Business Incubation Center), aperto dall’ESA all’interno nell'Incubatore I3P del Politecnico di Torino. Questa partnership ha fornito a Space V l'accesso all’ecosistema tecnologico della regione Piemonte, un luogo di eccellenza delle tecnologie spaziali, riconosciuto a livello mondiale, grazie alla presenza di Thales Alenia Space e della filiera di PMI dedicate allo spazio.
«Conosciamo i limiti del cibo degli astronauti nelle missioni di ieri e di oggi, cibo sempre fornito da terra, disidratato per durare lungo tempo, carente in vitamine fresche fondamentali, che sarebbero molto utili per il benessere degli astronauti; menu poco consono anche per la probabile clientela del turismo spaziale. Per le missioni lontane, per le stazioni abitate sulla Luna, che vedremo già nella decade degli anni ’20, e poi per i viaggi verso Marte, non ha più senso portarsi tutto il cibo da Terra; bisogna semmai portarsi i semi e coltivare via via le piante più utili alla nutrizione degli astronauti in apposite serre spaziali» afferma Franco Malerba, Founder di Space V. «Il contributo di Space V è appunto l’idea di una serra multipiano adattiva, ideale per lo spazio, capace di rese altissime, versatile in quanto capace di coltivare simultaneamente diverse specie di piante, sobria nel consumo energetico, quanto più possibile autonoma e intelligente. Il nostro obiettivo è lo sviluppo di una serra tecnologica, capace di realizzare “agricoltura nello spazio” in modo ottimale nonostante l’ambiente spaziale sia assai complesso e difficile. Ne va del benessere, forse anche della sopravvivenza, degli astronauti nelle future missioni spaziali. Le prestazioni della serra adattiva che abbiamo brevettato in termini di resa, flessibilità e consumo energetico sono tali da candidare la nostra serra a standard industriale di riferimento in questo campo».
Oltre a Franco Malerba, l’organigramma di Space V include Michele Angelo Malerba nel ruolo di CEO; gli ingegneri Marco Ghio, Responsabile R&D, e Alexandro Regoli, Responsabile commerciale; la scienziata Patrizia Bagnerini, Professore Associato dell’Università di Genova. Inoltre, l’azienda può beneficiare della collaborazione scientifica di Mauro Gaggero, ricercatore senior presso il CNR.