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Lugano's Plan ₿

Il pioniere finlandese che lavorò con Satoshi

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Martti Malmi, che dal 2009 collaborò con l’inventore di Bitcoin, ha ripercorso la sua esperienza degli albori di BTC fino all'attuale impegno nel social network “distribuito” Nostr.

Il finlandese Martti Malmi, storico collaboratore di Satoshi Nakamoto, ha parlato per la prima volta a Lugano lo scorso ottobre, in occasione della terza edizione di quella che è ormai la conferenza Bitcoin più importante d’Europa, il Plan ₿ Forum. L’informatico scandinavo ha alle spalle una storia a dir poco affascinante, che lo ha reso una figura chiave nella storia di Bitcoin. Intervenendo dal palco del Palazzo dei Congressi dedicato agli interventi di carattere più spiccatamente tecnico, il P2P Stage, Malmi ha tenuto una presentazione denominata "My Bitcoin Pizza, with Extra Nostr", in cui ha ripercorso il suo coinvolgimento nella genesi di BTC e il successivo impegno nello sviluppo di Nostr, un protocollo di social networking “distribuito”, e cioè una piattaforma in cui i dati non sono controllati da un'entità centrale, ma condivisi tra nodi indipendenti, della quale oggi uno dei principali animatori.

Agli albori di Bitcoin: Satoshi Nakamoto, le prime transazioni

Malmi ha raccontato di aver scoperto Bitcoin nel 2009, quando era studente di informatica presso l'Università di Helsinki. «Avevo 20 anni, passavo molto tempo a programmare da solo e a pensare a come cambiare il mondo con la tecnologia», ha esordito. «Animato dalla passione per la libertà, volevo trovare alternative alla centralizzazione del denaro e della finanza». Entrato in contatto con Satoshi Nakamoto, l’enigmatico inventore della criptovaluta più nota al mondo, Malmi divenne il suo primo collaboratore, subito dopo il lancio di BTC. «Ci scambiammo centinaia di email, in cui discutevamo di aspetti tecnici e di come costruire una community», ha rivelato. «Mi occupai di adattare il software per Linux, di scrivere la documentazione iniziale, di gestire il forum Bitcointalk e il sito bitcoin.org». In quel periodo, Malmi fu protagonista di alcune "prime volte" memorabili: nel 2009, ad esempio, condusse una delle prime transazioni Bitcoin-fiat, vendendo 5.050 BTC per 5,02 dollari attraverso PayPal. «Stabilimmo un valore iniziale per BTC, anche se all'epoca non ci rendevamo conto della portata di quello che stavamo facendo», ha commentato. Tra il 2009 e il 2011, i finlandese minò (generò) circa 55.000 BTC utilizzando il suo laptop, interrompendo il flusso solo «per giocare a “Counter Strike” con gli amici». Nel 2011, quando il prezzo di Bitcoin toccò i 30 dollari, ne vendette oltre 10.000 per acquistare un appartamento a Helsinki. «Non avevo idea che un giorno sarebbero valsi miliardi, ma non ho rimpianti: la mia vita è comunque piena e felice».

Da Bitcoin a Nostr: sperimentare con la socialità decentralizzata

Dopo aver ridotto il suo coinvolgimento diretto in Bitcoin dal 2011, Malmi si è dedicato ad altri progetti legati alla decentralizzazione. Nel 2012 lanciò Identifi, un sistema di reputazione distribuita ispirato al concetto di "social scalability" teorizzato da Nick Szabo. L'idea era la seguente: usare reti peer-to-peer per «sostituire i meccanismi legali e di fiducia tradizionali». Nel 2019 fece evolvere il progetto in Iris, un social basato su coppie di chiavi crittografiche e indirizzamento dei contenuti via hash: un'anticipazione dell'architettura di Nostr. Oggi Malmi è CEO di Sirius Business e tra i principali contributori della suddetta piattaforma, che lui stesso descrive come «il Bitcoin dei social media: nessuno può censurarti o espellerti, neanche Elon Musk». Tra i punti di forza del protocollo ha citato la possibilità di usare qualunque rete di trasmissione, da Bluetooth ai satelliti, e l'implementazione di un sistema di crittografia "double-ratchet", nello stile del sistema di messaggistica Signal, per tutelare la privacy delle parti coinvolte nella conversazione.

Il monito ai bitcoiner: "Non snaturiamo la visione di Satoshi"

In chiusura, Malmi ha lanciato un monito alla comunità Bitcoin: «Rischiamo di perdere la sua essenza peer-to-peer, trasformandolo in uno strumento speculativo». Un processo a suo dire accelerato dal boom degli ETF e da una, a suo modo di vedere, «eccessiva finanziarizzazione». La sua speranza è che Nostr e altri progetti simili possano riportare al centro i principi di decentralizzazione e resistenza alla censura. «Il futuro è una rete di individui liberi di interagire senza intermediari, proprio come immaginavano i cypherpunk». L'appuntamento per continuare a conoscere, studiare e incontrare persone con cui sviluppare queste visioni è per venerdì 24 e sabato 25 ottobre prossimi, quando la quarta edizione del Plan ₿ Forum tornerà, sempre nella città del Ceresio. I biglietti sono già disponibili al prezzo imperdibile di 99 franchi.


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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