Emile Jellinek, vicepresidente di BitPolito, è stato protagonista, durante la terza edizione del Lugano’s Plan ₿ Forum, di un’interessante masterclass sulle strategie del gruppo studentesco torinese per promuovere l'adozione della più nota valuta digitale al mondo
Nell’ampia offerta della terza edizione del Plan ₿ Forum di Lugano, la conferenza di riferimento in Europa per il panorama Bitcoin, hanno riscosso grande successo le masterclass: sessioni tematiche in cui decine di esperti hanno condiviso con i partecipanti progetti d'avanguardia, esperienze e casi studio. Tra queste, ha spiccato l'intervento di Emile Jellinek sul tema "Bitcoin's Communication Issues: The BitPolito Case Study". Jellinek, che insieme ai colleghi Salvatore Scorsone, Giorgio Rasetto e Gabriele Vernetti ha fondato nel 2020 BitPolito - associazione studentesca interna al Politecnico di Torino -, ha illustrato, sul P2P Stage del Palazzo dei Congressi, le strategie di comunicazione che hanno trasformato un’iniziativa universitaria in un punto di riferimento per l'ecosistema Bitcoin italiano.
Il paradosso della comunicazione su Bitcoin: tanti sforzi, poca efficacia
Jellinek è partito da una constatazione provocatoria: molte campagne di comunicazione su Bitcoin, seppur creative e dispendiose, finiscono per parlare solo ai “già iniziati”. «Pensiamo ai recenti progetti come 'Study Bitcoin': oltre a generare qualche tweet tra i bitcoiner, hanno davvero spinto qualcuno a studiare questo mondo solo scrivendo su un palazzo?», si è chiesto retoricamente. Il punto è che spesso ci si concentra sugli aspetti tecnici o ideologici di Bitcoin, insomma, usando codici e riferimenti familiari solo agli appassionati. Un approccio, quello descritto, che rischia di escludere o alienare chi è fuori dalla "bolla": i cosiddetti "normie". «Se vogliamo davvero parlare alle masse, dobbiamo imparare a comunicare i suoi benefici in modo semplice e coinvolgente», ha tagliato corto.
BitPolito: un caso studio di comunicazione "pop" di Bitcoin
In sostanza, è quello che ha provato a fare BitPolito fin dall'inizio, ha raccontato Jellinek, per attrarre studenti poco o nulla coinvolti. «Non abbiamo detto 'venite a imparare come funziona la blockchain', ma 'venite a scoprire come Bitcoin può rendervi liberi e sovrani'. E abbiamo usato linguaggi e format popolari: dalle locandine in stile Hollywood, alle collaborazioni con pizzerie per sconti sui pagamenti in BTC». Un approccio che evidentemente è in controtendenza rispetto al focus "da nerd" che spesso domina la comunicazione sull’universo della valuta digitale più nota al mondo, inondata di meme e riferimenti criptici. «Non dobbiamo rinunciare ai nostri valori, ma non possiamo pretendere che tutti diventino cypherpunk», ha chiarito Jellinek. «L'importante è che usino Bitcoin per i benefici che offre».
Meno tecnicismi, più empatia
Da qui l'appello di Jellinek ai founder e imprenditori presenti: è tempo di cambiare paradigma comunicativo. «Non possiamo più permetterci di parlare solo ai convinti. Se vogliamo che sempre più persone usino i nostri prodotti, dobbiamo creare esperienze di cui possano innamorarsi, basate su studi psicologici e antropologici, e non sull'istinto». Concretamente, questo significa puntare su designer e marketer di talento che sappiano "impacchettare" i valori dell’invenzione di Satoshi Nakamoto in servizi accattivanti e user-friendly. «Trovateli nei contest e attirateli dal mondo 'Fiat'. E affidategli le strategie comunicative, invece di lasciarle nelle mani di tecnici che scelgono i colori in base ai gusti personali», ha suggerito Jellinek, citando gli spot di successo di realtà come Monzo e Coinbase.
Minore evangelizzazione, maggiore costruzione
Un cambio di paradigma che, per il vicepresidente di BitPolito, è cruciale per il futuro. «Non dobbiamo convincere tutti. Dobbiamo costruire servizi che le persone vogliano usare, basati sui valori di Bitcoin ma 'impacchettati' in modo amichevole, facile da usare», ha chiosato. «Solo così riusciremo davvero a far uscire Bitcoin dal perimetro dei white paper e potremo davvero cambiare il mondo». In breve, un invito a seguire l'esempio di BitPolito, che ha saputo «trovare un buon equilibrio tra i valori di base, le idee cypherpunk e modi moderni e interessanti di comunicarli». Perché, alla fine, come ha ricordato lo stesso Jellinek citando una famosa battuta, «non importa quanti bitcoiner diventeranno massimalisti: quel che conta è che sempre più persone usino Bitcoin, anche senza capirne i dettagli».
Una sfida che il Plan ₿ Forum ha raccolto fin dalla prima edizione, promuovendo l'incontro e il dialogo tra il mondo Bitcoin e P2P e quello "mainstream". L'appuntamento per continuare questo percorso di conoscenza è per il 24 e 25 ottobre 2025, sempre a Lugano, per la quarta edizione dell’evento.