Crescono Facebook e Instagram e impennano TikTok, i laptop e lo streaming, ma non a scapito dei media tradizionali
Gli strumenti digitali non hanno mai mancato di comunicarci informazioni preziose sulla nostra società, a partire dalle abitudini più quotidiane. Proprio per questo, quando è utile fare un update sull’argomento, molti fattori entrano in gioco e molto possiamo scoprire della routine dei nostri connazionali.
Visto il periodo storico che stiamo vivendo, abbiamo pensato di fare il punto della situazione rispetto alla presenza e all’influenza delle piattaforme social e delle piattaforme web più diffuse in Svizzera, per capire come e in che cosa stiamo cambiando.
I dispositivi innanzitutto: aumentano i portatili e gli smartphone
Poco potremmo fare in rete, se non possedessimo dei devices appropriati per utilizzarla e accedervi. Per quanto navigare online sia più semplice e veloce tramite smartphone, vale la pena sottolineare un dato rilevato poco tempo fa, all’inizio di questo mese, dalla Comunità d'interessi per i media elettronici IGEM: da 4,3 milioni di svizzeri in possesso di un laptop, siamo passati a 4,8 milioni di utenti provvisti di questo device completo, ma comodo e leggero.
L’impennata, conseguenza in larga parte della conversione allo smart working a cui molti hanno aderito, è un segno importante di come le abitudini siano cambiate rispetto al periodo pre-Covid. Mentre, precedentemente, il numero di PC portatili superava di poco quelli fissi, ora il 76% dei cittadini svizzeri computer-muniti usa un laptop, contro il 69% di diffusione delle postazioni stazionarie.
La variazione è stata particolarmente accentuata nella fascia di utenti over 55, dei quali, nel 2019, solo il 45% utilizzava un computer portatile, ed è ora cresciuta del 12%. All’interno dello stesso gruppo demografico, adesso, il 71% possiede uno smartphone, contro il 54% del 2019.
Anche per quanto riguarda i dispositivi mobile, infatti, i possessori sono generalmente aumentati, arrivando a 5,6 milioni di svizzeri: in termini di percentuale, quindi, nel giro di pochi mesi, siamo passati dall’80% all’88% di detentori ufficiali.
Più social per tutti
Un aumento delle presenze elvetiche sui social media non poteva che esserne una naturale conseguenza. Le ragioni hanno quindi sicuramente carattere sociale - poiché in tanti hanno avuto più tempo e motivazione per avvicinarsi a queste piattaforme - oltre che tecnologico.
Facebook, il social per eccellenza, il più celebre in tutto il mondo, ha registrato, dall’inizio del lockdown, circa 350.000 nuovi utenti svizzeri, portando il totale di iscritti nel Paese a ben 3 milioni di persone, ovvero il 46% della popolazione al di sopra dei 15 anni. Per la fascia dai 15 ai 24 anni, invece, nemmeno la quarantena ha scongiurato la crisi progressiva di giovani iscritti a Facebook, che continuano a diminuire, a scapito della congiuntura.
Al contrario, tra i giovani svizzeri tra i 15 e i 24 anni, ben l’82% possiede un account Instagram, anch’esso in generale progressione come Facebook, per un ammontare di 2,1 milioni di iscritti, pressoché un terzo della popolazione over 15.
Sempre tra i più giovani, nell’ultimo anno, si sono letteralmente quintuplicati i numeri di TikTok: in totale, infatti, sono 370.000 gli svizzeri presenti sulla piattaforma, la maggior parte dei quali non supera i 25 anni di età.
Spotify e Netflix aumentano, ma non superano i media tradizionali
Tra le principali piattaforme web, quelle di streaming si sono fatte strada, sebbene con discrezione, nelle settimane in cui, per ovvie ragioni, i nostri connazionali avevano più tempo e bisogno di intrattenimento. Attualmente, circa un terzo della popolazione possiede un account Spotify, celebre servizio di riproduzione di musica e podcast online, e quasi la metà dei nuovi abbonati registrati in periodo lockdown ha più di 55 anni, a ulteriore prova del fatto di come questa fascia anagrafica si sia spinta oltre le proprie abitudini tecnologiche. Nonostante tale successo, la radio “tradizionale” conta tuttora il triplo degli ascoltatori rispetto a tale servizio.
Simile è il caso di Netflix, a cui la quarantena ha garantito ben 400.000 nuovi utenti elvetici, arrivando a un totale di 2,2 milioni di abbonati raccolti in Svizzera: in altre parole, un terzo di noi lo utilizza, e la sua penetrazione arriva al 75% nei giovani dai 15 ai 24 anni. Numeri significativi, se pensiamo che, nel 2015, Netflix era considerato da appena il 5% della popolazione. Tuttavia, anche in questo caso, è la televisione a farla da padrona, contando anch’essa il triplo degli spettatori, rispetto alla piattaforma web americana.
Possiamo testimoniarlo ogni giorno, e la particolare situazione che abbiamo vissuto - e che stiamo vivendo - non ha fatto che accentuare questa verità: le piattaforme social e di intrattenimento digitale stanno diventando una parte integrante e crescente del modo in cui gestiamo le nostre abitudini quotidiane, diventando anche importante veicolo di messaggi a scopo commerciale. Le attività locali che si vogliono promuovere online, infatti, non possono che tenerle in considerazione, e formulare strategie ad hoc che possono aumentare sensibilmente le proprie vendite. Noi di Linkfloyd possiamo aiutarle proprio in questo, partendo da una semplice consulenza gratuita: se sei un professionista o un imprenditore, contattaci per fissare il tuo appuntamento senza impegno.
Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.