Google, YouTube e Facebook agevolano l’attività di marketing di chi fa beneficenza o ha scopi sociali. Ecco come.
Per venire incontro alle organizzazioni non profit, e favorirle nella divulgazione della loro attività, anche i grandi colossi del web scendono in campo, fornendo occasioni di visibilità e non solo.
L’appoggio di Google a chi non ha scopo di lucro
Il sito ufficiale del colosso di Mountain View comprende una sezione denominata “Google Per il non profit” in cui è possibile scoprire come alcune delle app più conosciute di Google possono essere usate gratuitamente dagli enti solidali:
Tra queste, dedichiamo uno specifico approfondimento a Google Ad Grants. Si tratta di uno strumento che permette alle associazioni di raggiungere un volume molto consistente di donatori online. Il tutto si basa sulla seguente logica: l’azienda americana fornisce agli enti un budget mensile da investire nella produzione di pubblicità senza scopo di lucro, e nello specifico per la creazione di annunci di testo da inserire tra i risultati di Google (Search Ads). Cifre che possono arrivare, per ogni associazione, fino a 10.000 dollari al mese per la creazione di campagne che potranno essere visualizzate quando qualcuno cerca su Google informazioni relative a modi per – e organizzazioni alle quali – donare.
Per essere inseriti all’interno dell’elenco dei beneficiari, servono specifici requisiti, per ottenere quindi una sorta di certificato di idoneità e poi mantenere degli standard di qualità e performance delle campagne pubblicitarie.
Come si raggiunge l’idoneità per Google Ad Grants?
Innanzitutto, per essere considerata idonea, la nostra organizzazione NON deve essere:
I requisiti che il nostro ente dovrà soddisfare dipendono anche dal paese in cui ha sede. Una volta superato questo step, avrà inizio la procedura di verifica da parte di Google, che ci consentirà di ottenere un account per il non profit. L’organizzazione deve registrarsi a TechSoup, il gestore delle procedure. Ricevuto, poi, questo lasciapassare, avremo a disposizione il nostro account. Il sito offre anche una guida per semplificare la procedura di creazione degli annunci.
YouTube per il non profit
Si sa: nulla coinvolge più di una storia, meglio ancora se proposta in formato video. YouTube è lo strumento di Google che può sostenere maggiormente una campagna solidale mirata a diffondere narrazioni e immagini che coinvolgano il potenziale donatore. Tra le funzionalità che vengono messe a disposizione, c’è la possibilità di usufruire dei consigli della Creator Academy, pensati specificatamente per gli enti no-profit. Inoltre, troviamo anche YouTube Giving, ma al momento è disponibile solo negli Stati Uniti.
Facebook per chi cerca donatori
La possibilità di creare campagne solidali su Facebook è strutturata in maniera molto diversa da Google. Dal menù principale è possibile accedere alla sezione “Raccolte fondi”, da cui si può chiedere una donazione sia nella qualità di associazione no profit che di utente. Anche in questo caso, la possibilità di creare una campagna simile dipende dal paese di provenienza. Facebook si impegna a verificare tutti gli account registrati per poter organizzare una raccolta fondi. Le raccolte organizzate dal singolo utente devono essere approvate da Facebook, che le pubblicherà eventualmente nell’arco di 24 ore.
Non viene addebitato nessun costo di servizio per le raccolte organizzate da enti no-profit, mentre per le raccolte personali è prevista una piccola commissione.
Puntiamo quotidianamente a ricercare soluzioni efficaci di marketing e comunicazione digitale anche per chi non ha scopo di lucro. Se volete essere accompagnati alla ricerca di donazioni, scoprite i nostri pacchetti e contattateci per una consulenza gratuita personalizzata.