Il gruppo SIX ha indetto una consultazione per decidere se aumentare l’indice SMI di dieci titoli, arrivando a 30 società
Six, il gruppo finanziario che gestisce la Borsa di Zurigo, alcune settimane fa ha proposto una consultazione per decidere se aggiungere dieci titoli ai venti già presenti nell’indice SMI (Swiss Market Index), facendo arrivare a trenta il numero delle società quotate. Il risultato della consultazione verrà reso noto a gennaio 2024.
Secondo il gruppo Six, aumentando i titoli si avrebbe una rappresentazione più completa dell’economia svizzera nell’indice principale di Borsa, includendo settori che al momento risultano esclusi dal listino. Si otterrebbe inoltre una maggiore visibilità presso i mercati internazionali.
La proposta di SIX nel dettaglio
Attualmente all’interno dell’indice SMI ci sono tre società che detengono quasi il 50% del peso totale delle azioni quotate: Nestlé, Novartis e Roche. I rappresentanti di Six vorrebbero aumentare il numero dei titoli nell’indice per poter ampliare la panoramica del mercato azionario svizzero e riequilibrarne i pesi. Stando al parere di alcuni esperti però, il peso dei nuovi titoli si aggirerebbe attorno all’1%, lasciando quindi pressoché invariata la percentuale di Nestlé, Novartis e Roche. Su questo fronte appare più incisiva la decisione presa nel 2017 che limita la presenza delle tre società al 18% ciascuna.
Il desiderio di rappresentare nell’indice principale settori dell’economia svizzera che a oggi sono assenti è positivo. Potrebbero trovare spazio e visibilità per esempio la logistica e i trasporti, ma anche in questo caso lo spazio sarebbe piuttosto limitato. Inoltre, a oggi lo SMI rappresenta già l’80% dell’intera capitalizzazione del mercato svizzero, l’introduzione dei nuovi dieci titoli lo porterebbe al 90% circa.
Un’altra ragione sottostante alla proposta di SIX è di allineare lo SMI agli altri grandi indici che hanno tutti tra i 30 e i 40 titoli in lista. Per esempio il Dow Jones Industrial Average (il più famoso indice della Borsa di New York), il DAX che due anni fa ha portato i suoi titoli da 30 a 40, il FTSE Mib, il della Borsa francese e l’Ibex35 l’indice delle blue chip della Borsa di Madrid. Inoltre già in passato l’indice SMI aveva più di 20 titoli. La limitazione a 20 è stata introdotta nel 2017.
Un ulteriore dubbio
C’è un ulteriore dubbio che muove le obiezioni di chi non è convinto che portare l’indice SMI a 30 titoli sia una buona idea: a fronte di benefici che appaiono piuttosto limitati, il rischio di togliere spazio ad altri indici svizzeri importanti è piuttosto elevato.
Nella pratica, i 10 titoli promossi all’indice principale (SMI) verrebbero sottratti dallo SMI Mid Index che contiene 30 titoli che si collocano sotto i primi 20 (quelli attualmente presenti nello SMI). Questa sottrazione provoca a sua volta la salita allo SMI Mid Index di dieci azioni che al momento si trovano sotto la cinquantesima posizione. Si andrebbe a togliere spazio allo Swiss Leader Index composto dai 30 titoli più importanti e liquidi quotati alla Borsa di Zurigo.
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