Quando arriva il momento di cercare un lavoro, che sia il primo impiego oppure la ricerca di una nuova occupazione, sono tante le domande a cui dare risposta, prima fra tutte: cosa devo fare per trovare un lavoro?
Ancora più dubbi nel caso in cui si decida di ampliare gli orizzonti di ricerca e spingersi, per esempio, oltreconfine, spostando lo sguardo sulla vicina Svizzera che con i suoi stipendi elevati e le buone condizioni lavorative, ha sicuramente un grande richiamo per chi abita in Italia.
Cosa fare per cercare lavoro in Svizzera dall’Italia?
Come prima opzione ci si può affidare a un’agenzia specializzata nel cercare impieghi in Svizzera. Ne esistono sia in Italia, sia nella Confederazione elvetica. In alternativa si può effettuare una ricerca online. Per tenersi informati su tutto ciò che riguarda i salari e il mondo lavorativo svizzero sono presenti in rete diversi siti utili.
In particolare il sito di UNIA, uno dei sindacati più importanti della Svizzera (https://unia.swiss/) dove trovare informazioni sui salari medi, le figure più ricercate e le riforme in campo lavorativo, e Ch.Ch (https://www.ch.ch/it/) un portale dove si trovano i dati dei salari minimi e mediani e alcuni approfondimenti sui contratti e gli aspetti legali e burocratici.
Requisiti e permesso di soggiorno o dimora
Per poter lavorare in Svizzera è necessario avere un documento di identità in corso di validità, ed essere in possesso di un permesso di soggiorno o dimora. Per ottenere il permesso di soggiorno (massimo 1 anno) o dimora (oltre 1 anno) bisogna presentarsi con un contratto di lavoro valido al comune di residenza, entro 14 giorni dall’arrivo in Svizzera e prima di aver iniziato a lavorare.
Esistono diversi tipi di permessi a seconda della durata del contratto di lavoro e della effettiva permanenza in Svizzera. L’esercizio di un’attività lavorativa per una durata inferiore a tre mesi non necessita di alcuna autorizzazione, ma deve essere notificata.
Un caso specifico è quello dei frontalieri, tutti coloro che hanno un contratto di lavoro in Svizzera ma risiedono in Italia in un comune situato totalmente o parzialmente nella fascia entro 20 km dalla frontiera con la Svizzera. I frontalieri necessitano di un permesso G. Per fare richiesta di questo permesso bisogna rivolgersi all'ufficio migrazione del cantone in cui ha sede il datore di lavoro. Ogni Cantone ha le proprie specifiche modalità e richiede documenti differenti.
Perchè andare a lavorare in Svizzera?
Stipendi elevati e migliori condizioni lavorative, sono i motivi principali che spingono chi vive in Italia a cercare un impiego in Svizzera. Lo stipendio degli infermieri svizzeri per esempio è quasi tre volte superiore a quello che si percepisce in Italia. In Svizzera, infatti, un infermiere può arrivare a percepire 4.400 euro netti al mese, mentre in Italia la media è di 1.600 euro.
I lavoratori svizzeri, però, devono fare i conti con il costo della vita che in Svizzera è tra i più elevati al mondo. Secondo il database Numbeo la spesa media per una famiglia composta da 4 persone, senza calcolare l'eventuale pagamento di un affitto, è di circa 6.000 franchi svizzeri. Affittare un monolocale nella periferia di Zurigo costa 1.686 franchi e ancora più elevata è la spesa se si cerca un appartamento più vicino al centro.
Quando dall’Italia si decide di andare a lavorare in Svizzera è quindi necessario valutare se sia conveniente andare ad abitare in Svizzera o se invece non valga la pena di attraversare il confine quotidianamente mantenendo la propria residenza in Italia, diventando quindi frontalieri.
Nonostante il nuovo accordo sul frontalierato e la tassa sulla sanità applicata ai vecchi frontalieri abbiano reso meno interessante lo status di frontaliere, il vantaggio di poter avere un maggiore potere d’acquisto in Italia con uno stipendio più elevato pagato in franchi ha ancora il suo peso sulla bilancia della decisione.
Chi dovesse decidere comunque di prendere residenza in Svizzera, dovrà ottenere il permesso di soggiorno o dimora adeguato alla propria situazione lavorativa.
Stipendio in franchi, spesa in euro: come cambiare risparmiando
Per chi vive in Italia e lavora in Svizzera, recandovisi quotidianamente, ovvero per i cosiddetti frontalieri, c’è un problema in più. Tramutare lo stipendio che viene pagato in franchi nella valuta corrente in Italia, ossia l’euro.
Utilizzare la propria banca per effettuare la transazione non è la scelta più conveniente. Trasferendo un salario in franchi da un conto svizzero a uno italiano si può incorrere in costi di conversione significativi. CambiaValute.ch, leader nel cambio tra euro, franchi e dollari USA in Ticino, sconsiglia di utilizzare questa modalità.
Nemmeno l’utilizzo di carte di credito o debito in valuta estera è la soluzione migliore. La conversione effettuata dalla banca emittente della carta include uno spread sul tasso di cambio e una commissione aggiuntiva che varia in base all’importo speso. Ecco perché se siete in Svizzera è meglio utilizzare una carta svizzera e viceversa se vi trovate in Italia.
L’idea di aprire un conto in valuta estera, ovvero in franchi in Italia, è ancora meno conveniente. Di solito questo genere di conti costano di più, inoltre non si risolverebbe il problema della conversione.
Per quanto riguarda gli uffici cambio tradizionali, meglio lasciarli ai turisti più sprovveduti. Hanno infatti costi molto elevati dovuti alla necessità di mantenere una serie di sportelli, il personale e il contante per effettuare le transazioni.
Si può ricorrere invece al cambio online, meno costoso e con spread di conversione minimi. In questo caso è spesso conveniente aprire un conto online con una banca svizzera per farsi accreditare lo stipendio in franchi ed effettuare il cambio mediante un cambiavalute online come CambiaValute.ch che accrediterà direttamente la somma sul vostro conto italiano in euro.
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