Reportage sulle tracce del grande ingegnere, scienziato e pittore (seconda parte)
MILANO - La Gioconda, l'Ultima Cena, la prima macchina volante, il paracadute e la mitragliatrice. L'elenco dei successi di Leonardo da Vinci potrebbe continuare all'infinito. Ciò che è davvero notevole di Leonardo da Vinci non è solo ciò che ha inventato o dipinto. È il modo in cui ha vissuto. Come ha giustamente osservato Sigmund Freud, "Era come un uomo che si è svegliato troppo presto nell'oscurità mentre gli altri stavano ancora dormendo".
Perché Leonardo da Vinci è stato definito l'uomo del Rinascimento? Leonardo da Vinci è stato il vero uomo del Rinascimento. Visse una vita basata sulla filosofia che non ci fossero limiti allo sviluppo personale e alla capacità di espansione dell'uomo. Come uomo del Rinascimento, l'obiettivo dell'individuo era quello di raggiungere il suo pieno potenziale nella vita. Il fervore della ricerca intellettuale richiedeva ancora la creatività nelle arti, il perfezionamento del corpo fisico e la ricerca della verità emotiva. Era uno stile di vita che vedeva la vita come un insieme completo attraverso molte forme diverse.
Da Vinci, ad esempio, non vedeva l'arte e la scienza come due discipline in competizione, una da perseguire ma non l'altra. Piuttosto, vedeva questi campi come complementari e li apprezzava entrambi. L'arte poteva ispirare la scienza e viceversa. Per molti versi, Da Vinci vedeva il mondo intero come un'opera d'arte da studiare con occhi curiosi ed è così che ha trascorso molti anni della sua vita.
Da Vinci era estremamente appassionato nell'immergersi nello studio del mondo naturale che lo circondava. Ad esempio, osservava il volo degli uccelli per scoprire i principi dell'aeronautica o sezionava corpi umani e animali per comprendere meglio l'anatomia. All'inizio del 1490, Da Vinci aveva accumulato una ricca collezione di taccuini pieni zeppi di splendidi schizzi e osservazioni che ruotavano intorno a quattro temi: pittura, architettura, meccanica e anatomia umana.
Per saperne di più vi consiglio di visitare Leonardo3, un centro di ricerca la cui missione è quella di studiare, interpretare e rendere fruibili al grande pubblico i beni culturali, impiegando tecnologie e metodologie sviluppate dal centro stesso. I laboratori di ricerca e tutte le produzioni sono dedicati prevalentemente all’opera di Leonardo da Vinci.
Grazie all’uso di tecnologie innovative, inserite nell’esposizione, il genio vinciano può essere compreso e apprezzato da un ampio pubblico internazionale, cogliendo tutti i significati dei segni che il grande “Maestro” ha lasciato sugli oltre 5 mila fogli manoscritti giunti sino a noi. Le mostre itineranti prodotte dal gruppo L3 e dedicate a Leonardo da Vinci sono state visitate da milioni di persone in tutto il mondo.
Leonardo3 studia il passato e crea innovativi strumenti di comunicazione per stimolare interesse: l’edutainment come strumento per una fruizione senza confini dei beni culturali. Si tratta di un modello applicabile a qualsiasi soggetto culturale: questa organizzazione ha infatti lavorato anche all’interpretazione di un manoscritto arabo dell’anno 1000, ricostruendo oltre 30 macchine mai studiate prima.
Un successo dovuto non soltanto alla costante presenza di milanesi e turisti italiani, ma anche alla massiccia affluenza di visitatori stranieri da tutto il mondo (oltre 2 milione dall’inaugurazione del museo).
Un apprezzamento internazionale dovuto anche alla disponibilità di audio guide ricche di contenuti in inglese, francese, tedesco, russo, portoghese, spagnolo e cinese.
Per rispondere alle necessità delle varie tipologie di pubblico, Leonardo3 dispone di un denso programma di visite guidate, visite tematiche per adulti e di laboratori didattici per famiglie e bambini.
Il Museo Leonardo3 è ospitato nelle sale che Vittorio Emanuele II volle in Galleria per ospitare incontri privati e pubblici, feste e balli sfarzosi. Le sale, dopo un accurato restauro hanno riaperto le porte per ospitare la sede museale.
Il mio viaggio a Milano non termina qui. La prossima volta vi parlerò di un luogo davvero particolare, di un angolo di un parco dove cresce la vigna appartenuta a Leonardo. Seguitemi!
Il primo articolo di questo reportage è stato pubblicato il 27 febbraio (link).
Testo a cura di Claudio Rossetti
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