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Viaggi & TurismoA spasso nel centro storico di San Gallo

28.04.23 - 10:00
Reportage alla scoperta della storica città abbaziale dei santi Gallo e Colombano (seconda parte)
L’abazia di San Gallo (di CR)
A spasso nel centro storico di San Gallo

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Reportage alla scoperta della storica città abbaziale dei santi Gallo e Colombano (seconda parte)

SAN GALLO - Il quartiere del monastero è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1983. La cattedrale barocca e la famosa Biblioteca dell'Abbazia attirano ogni anno migliaia di turisti in città. Anche solo passeggiare qui è una vera e propria esperienza. Il quartiere del monastero risale a un'abbazia benedettina costruita nell'VIII secolo. Nel Medioevo, questa fu ampliata sempre di più fino a creare una piccola città monastica. I vari edifici di epoche diverse, alcuni con angoli tortuosi, ti invitano a esplorarli.

Tra la cattedrale e il monumento dedicato a Joachim Vadiano mi fermo, accompagnato dalla mia guida Enza Barra, davanti alla stazione della storica funicolare Mühleggbahn che porta al quartiere di St Georgen. A lato del fiume vediamo una rappresentazione di San Gallo con l’orso. "Non era il fondatore del monastero? Veniva dall'Irlanda e gli piaceva pescare? Cosa centra l’orso".

«Gallus fa un contratto con l'orso. La terra viene divisa: le alture appartengono all'orso, la valle pianeggiante all'uomo. Questo significa che la natura non viene conquistata e soggiogata, ma che Gallo cerca un equilibrio che sia giusto per le persone, gli animali e le piante. Questo atteggiamento viene definito ecologico – spiega l’esperta senza celare il proprio entusiasmo -. La fondazione della città di San Gallo si basa quindi su un atto ecologico».

All’interno dell’area del monastero particolarmente impressionante è, ovviamente, la cattedrale, che sovrasta tutto. È sia la chiesa parrocchiale della cattedrale che la chiesa diocesana della diocesi di San Gallo, fondata nel 1847. Secondo la tradizione, sorge esattamente dove il monaco errante irlandese Gallo costruì un eremo nel 612. L'attuale cattedrale e il complesso del monastero barocco furono costruiti a metà del XVIII secolo. All’interno della cattedrale cercate la campana celtica che ha la bellezza di 1’400 anni e che viene suonata unicamente il 16 ottobre, giornata di Gallus.

Anche la storia della Cappella di San Gallo, situata nelle immediate vicinanze della cattedrale, è affascinante. Quando scelse questo luogo per soggiornare nel 612, eresse una croce di arbusti di nocciolo e vi appese una capsula con le reliquie della Vergine Maria e dei santi martiri Maurizio e Desiderio. L'abate Purchart I costruì questa cappella sul suo sito 350 anni dopo, nel 971. Oggi la cappella superiore di San Gallo è la cappella privata dei vescovi di San Gallo.

Pochi metri più avanti, un ingresso quasi invisibile conduce al tesoro più importante della città, l'antica biblioteca dell'abbazia, che ha avuto un'influenza decisiva sulla classificazione della città come Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Qui ci si può lasciar incantare e trasportare in un altro mondo. La sala barocca è particolarmente impressionante. La biblioteca fu costruita da Sant'Othmar, un fondatore dell'Abbazia di San Gallo, ed è quindi la più antica biblioteca della Svizzera. Oggi si possono ammirare 170’000 libri, tra cui 1’650 stampati prima del 1500 e 2’100 dall'VIII al XVIII secolo e, inoltre, la famosa bibbia de Carlo Magno che ha ben 840 pagine manoscritte. Un incendio nel 937 distrusse l'abbazia, ma fortunatamente il fuoco risparmiò la biblioteca. Un fatto estremamente curioso: il monastero di San Gallo perse un altro importante mappamondo nel XVIII secolo, quando le truppe zurighesi saccheggiarono la città. Quasi trecento anni dopo, le differenze intercantonali tra Zurigo e San Gallo si riaccesero e sfociarono in una guerra dei beni culturali durata dieci anni. Il Landesmuseum, museo che ospita questo mappamondo, non fu disponibile a restituire e fare un prestito alla Biblioteca di San Gallo: piuttosto ne ha donato una copia spendendo oltre un milione di franchi.

Il centro storico di San Gallo è direttamente adiacente al quartiere del monastero. In queste viuzze, in zona pedonale, si possono ammirare gli antichi edifici a graticcio. Nel mezzo, accoglienti ristoranti e caffè ti invitano a soffermarti. Ho trovato divertente il fatto che i nomi delle strade siano annunciati su grandi cartelli posti sopra ogni via. Tra le altre, Multergasse, Spiesergasse o Neugasse ti aspettano qui, tentandoti con piccoli negozi per lo shopping.

Non lontano si trova un’altra icona della storia di San Gallo: il Museo tessile cittadino. Oggi amministra una collezione di circa 56’000 oggetti. L’istituto organizza ogni anno da due a tre esposizioni speciali, a integrazione di quella permanente sulla storia dei tessuti nella Svizzera orientale. Un ricco programma di manifestazioni, attività didattiche relative al museo e un interessante shop completano la gamma della nostra offerta, che riscuote un forte apprezzamento da parte di visitatrici e visitatori svizzeri e stranieri.

Tutt’altro che monotono! Il colore bianco assume un ruolo particolare nella moda, che la mostra «100 sfumature di bianco» fa risaltare nelle sue molteplici sfaccettature. Sarà possibile visitare l’esposizione dal 3 marzo fino al 10 settembre 2023 compreso, presso il Museo tessile di San Gallo. 

Attraverso più di cento oggetti (abiti, accessori e altri tessuti, fotografie e pubblicità) la mostra «100 sfumature di bianco» presenta la storia della moda e della cultura di un colore chiaro che talvolta getta ombre scure. Non bisogna tralasciare la particolare importanza dei prodotti tessili bianchi per la Svizzera orientale: a questo proposito daremo un’occhiata ai ricami in bianco realizzati a mano a regola d’arte, che ancora fino al XX secolo rappresentavano una significativa fonte di reddito nell’Appenzello Interno. Infine, ci concederemo un giro per la «città bianca» di San Gallo, la cui ascesa a rinomato centro tessile è stata legata fin dal principio al colore della moda. Volete del gossip: Michelle Obama e persino Amal, la moglie di George Clooney, hanno scelto il pizzo di San Gallo per il loro abito da festa!

Con il fiorire del commercio a lunga distanza nel XV secolo, la città di San Gallo ricevette molti soldi. Lo sviluppo favorevole del commercio delle tele e l'impegno dei mercanti aiutarono gradualmente la città a raggiungere una tale crescita finanziaria che già nel XVI secolo poteva essere considerata "estremamente ricca". Sia questa ricchezza che l'afflusso di artigiani stranieri dall'Italia e dalla Germania meridionale esercitarono la loro influenza sul paesaggio urbano. Le semplici case a graticcio in legno furono sostituite da edifici più sofisticati in pietra e gli esterni furono decorati con lo splendore dell'epoca. Così come le finestre proliferarono architettonicamente durante il periodo gotico, la nascita del bovindo si sviluppò durante il Rinascimento.

Come elemento caratteristico della decorazione delle facciate, il bovindo raggiunse il suo apice alla fine del XVI secolo, cioè nel periodo in cui anche la città di San Gallo conobbe un boom d'oro e in cui vennero eretti o abbelliti numerosi edifici pubblici. Tra questi, ad esempio, il municipio sulla piazza del mercato, la Waaghaus, la Spisertor, ma anche la Karlstor ad arco acuto con il suo grande rilievo in pietra. Un’altra piazza è tipica nella “Capitale”: la Piazza Rossa è un'attrazione sin dalla sua creazione nel 2005. Una pavimentazione di questo tipo in uno spazio pubblico era una novità per l'epoca. L'opera d'arte è ideata da Pipilotti Rist e Carlos Martinez e comprende anche un parco giochi, delle panchine e una Porsche, naturalmente rossa. Andateci di notte perché anche l’illuminazione è molto particolare.

Di particolare interesse è anche la chiesa di San Laurenzen (San Lorenzo) con la sua basilica neogotica del 1850: l’interno è semplice ma incantevole. Si tratta della chiesa parrocchiale protestante-riformata della città di San Gallo. Si stima che la costruzione della prima chiesa risalga alla metà del XII secolo. Per secoli, la chiesa è stata il centro politico, religioso e sociale della repubblica e ha avuto un'influenza duratura sulla storia della città. Ancora oggi, è il luogo d'incontro dei cittadini della città. Se avete tempo, vi consiglio di salire sulla torre della chiesa e godervi una vista gigantesca della città.

Alla fine del giro per il centro città, mi aspetta una salita a bordo della Mühleggbahn. La funicolare che collega il centro storico di San Gallo con il quartiere di St. Georgen sulla collina meridionale di San Gallo è stata costruita nel 1893 come funivia a peso d'acqua. Nel 1950 fu trasformata in una ferrovia a cremagliera e nel 1975 in un ascensore inclinato. La ferrovia è l'ideale per raggiungere i Drei Weieren (i tre stagni) sull'alta via o per fare un'escursione al monastero di Notkersegg dove vivono ancora otto sorelle.

Oltre al quartiere dei monasteri e al centro storico, San Gallo ha anche dei musei davvero interessanti da offrire. Ce n'è per tutti i gusti: Il Museo di storia naturale con lo scheletro quasi completamente conservato di un anatosauro e di un coccodrillo del Nilo del 1623, il Museo d'Arte, costruito nel 1877 da Christoph Kunkler, con una collezione di sculture e dipinti dal tardo Medioevo ai tempi recenti oppure il Museo storico ed etnografico con la sua collezione sulla storia antica della regione, mostre sulla storia della città e mostre sull'arte popolare, l'etnologia e la storia culturale.

Se cercate un albergo nel centro storico, vicino alle principali attrazioni di San Gallo, allora non posso che consigliarvi l’Einstein. L’hotel è situato in una zona tranquilla del centro storico e offre esperienze gastronomiche nei due differenti ristoranti: l'Einstein Gourmet Restaurant, con 18 punti GaultMillau e 2 stelle Michelin, per i palati più esigenti e il Bistro St. Gallen, con la sua leggera cucina regionale. Un moderno centro fitness con zona spa con una piscina dal fondo trasparente renderanno il vostro soggiorno davvero avvincente.

Il precedente articolo di questo reportage è stato pubblicato il 7 aprile 2023.

Il mio percorso nella città di San Gallo, alla ricerca delle varie attrazioni culturali e turistiche, non termina qui. La prossima volta vi porterò a scoprire aspetti particolari della storia della città in un museo davvero particolare.


Testo a cura di Claudio Rossetti
 

Foto: L’abazia di San Gallo (di CR)

 

 

 

 


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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