Esce oggi nelle sale il nuovo film del comico toscano, ambientato in buona parte in riva al Ceresio
LUGANO - Resta duro a morire, nell'immaginario dell'italiano medio, il cliché del Canton Ticino come Eden del sesso a pagamento. Da questo spunto prende vita "Il sesso degli angeli", il nuovo film di Leonardo Pieraccioni nelle sale da oggi.
La trama - Don Simone (Pieraccioni), alla guida di una scalcagnata parrocchia di Firenze, riceve improvvisamente in eredità dallo zio Waldemaro un'attività commerciale a Lugano, dal fatturato milionario. Abbagliato dai soldi e dal bisogno (il tetto della chiesa è appena crollato), parte per il Ticino insieme al sacrestano Giacinto (interpretato da Marcello Fonte) e arriva alla "Maison de la Joie". Lo spettatore sa benissimo che si tratta di un bordello di lusso gestito da Lena (Sabrina Ferilli), ma Don Simone no. Tanto che scambia per bariste le ragazze del locale (compresa la prostituta frontaliera varesina che esercita all'insaputa del marito, tanto per affrontare un tema locale). Parte della comicità del film gioca appunto sugli equivoci che nascono da questa situazione che, una volta chiarita, getta il nostro protagonista nello sconforto e nel dubbio. Lui che sperava di riparare la casa del Signore con i soldi lasciati dallo zio, si ritrova ad aver «ereditato la casa del Diavolo», come ammonisce Giacinto.
La favola moderna - Pur nella fragilità della trama e della sceneggiatura scritta da Pieraccioni e da Filippo Bologna, con "Il sesso degli angeli" il cineasta toscano ha costruito una favola moderna sui toni della commedia, non spingendosi troppo in là con le battute a sfondo sessuale e limitando al minimo la volgarità. Felice la scelta dei co-protagonisti, con Ferilli impeccabile e Fonte che mette in mostra le sue ottime qualità, pur essendo alle prese con un personaggio scritto sopra le righe. C'è poi l'immancabile Massimo Ceccherini, qui in versione "luciferina".
"Il sesso degli angeli" è una commedia garbata (come si diceva una volta), che gioca sulla rappresentazione del sesso a pagamento - che fornisce la maggior parte degli spunti comici - e sul dilemma etico e morale del protagonista. Che fare? Mantenere la tonaca o diventare il manager delle cinque splendide ragazze della "boutique-bordel" luganese? E qui ci si ferma, per evitare spoiler.
Spot turistico - Le riprese luganesi, effettuate a metà luglio 2021, sono un mega-spot per Ticino Turismo: la città e suoi immediati dintorni sono stati colti in una splendida giornata di sole e le riprese da cartolina con il drone potranno sicuramente incuriosire molti visitatori italiani. Pieraccioni non ha mancato di soffermarsi su vari elementi cittadini come il lungolago, il Parco Ciani (nel quale un meditabondo Don Simone arriva sgranocchiando una tavoletta di cioccolato), il Casinò (sia all'interno che all'esterno) e gli uffici comunali, spostati per ragioni di scena al Palazzo dei Congressi. C'è perfino un giro in pedalò sulle acque del Ceresio. Il film offre anche un consiglio utile per i turisti: se andate in cima al Monte San Salvatore, meglio evitare i mocassini...