La cantante ha raccontato un episodio drammatico accaduto a tavola
MILANO - Annalisa Minetti ha sempre desiderato dimostrare che un non vedente è in grado di fare tutto ciò che può fare un normodotato. Nella sua carriera s’è tolta la soddisfazione di vincere il Festival di Sanremo e poi, dopo essersi data allo sport, ha vinto l’oro nelle Paralimpiadi di Londra, trionfando negli 800 metri e conquistando il bronzo nei 1.500 metri. Ciò l’ha portata anche a essere insultata da chi la accusava di non dedicarsi a sufficienza alla sua famiglia.
«Ne ho lette tante. Ma più che di stupidità, preferisco parlare di ignoranza. Pochissimi conoscono i progressi che la scienza e la tecnologia hanno fatto per permettere una vita bella e ricca a chi, come me, non vede - ha raccontato la Minetti al Corriere della Sera -. La gente si attacca al tema della ‘vita normale’ non sapendo che si può essere anche ‘speciali’ e non solo ‘normodotati’. La gente si sente libera d'insultare perché superficiale e poco preparata. Io però le dico che una volta, pur non vedendo, ho salvato la vita a mia figlia». Minetti racconta poi l’episodio nei dettagli. «Davo le spalle a una tavolata di otto persone, compresa mia figlia - ha detto la cantante -. Davo le spalle, ripeto, ma ho sentito chiaramente che qualcosa non andava nel re spiro di Elèna. Era molto piccola, sapevo che stava mangiando la mozzarella. Nessuno si era accorto di quel respiro leggermene più affannoso del normale. Immediatamente mi sono girata e l’ho aiutata a sputare il pezzo di mozzarella che non riusciva a ingoiare».
Se è riuscita a salvare sua figlia, è perché Minetti s’è allenata da tempo a migliorare gli altri suoi sensi. «La gente non sa che quando non vedi sviluppi in modo molto raffinato altri sensi, come l’udito. E che cerchi mille modi per ‘sentire’ i tuoi figli. Le racconto anche questa: quando Elèna era piccolissima le avevamo messo a punto una leggera cavigliera con tanti campanellini che suonavano in modo diverso a seconda dei suoi movimenti. Alleno la mia mente a farcela sempre. Dalla vita non ho avuto ma ottenuto».