L'autobiografia del principe ribelle è andata a ruba, ma il web si scaglia contro di lui.
LONDRA - Code davanti alle librerie durante la notte. Zuffe per accaparrarsi gli ultimi libri disponibili. Oltre 400 mila copie vendute in 24 ore. La pubblicazione dell’autobiografia del principe Harry, “Spare”, è stata un successo. Il libro che rivela i segreti più intimi della casa reale britannica è già candidato a diventare il memoir con più incassi di sempre.
Dopo la serie “Harry and Meghan” che Netflix ha pagato fior di milioni per ottenere l’esclusiva. Il libro pubblicato martedì avrebbe fruttato al principe ribelle una cifra pari a 40 milioni di dollari da parte della casa editrice Penguin Random House.
Milioni che sono ricaduti a cascata nelle tasche di Harry. Ma quale è stato il prezzo del suo “tradimento”? Ha davvero venduto l’anima al diavolo? Lo strappo con il resto della Royal Family si è definitivamente compiuto, eppure i rapporti erano già stati compromessi.
La vera svolta è giunta dai sudditi inglesi. Le rivelazioni del libro hanno scatenato un’ondata di odio e disprezzo sui social verso il duca di Sussex. Gli hashtag ShutUpHarry e SpareUs sono diventati velocemente virali nel Regno Unito. Fino alla pubblicazione del libro della discordia l’opinione pubblica anglosassone si era divisa tra chi considerava Harry un traditore e chi capiva la frustrazione di un figlio ferito nell’orgoglio. Ora il vittimismo e l’incoerenza del principe sembra aver stancato tutti.
British humor, I guess. #Uk #Harry #Spare pic.twitter.com/VWYbqPPhKA
— Tiziana Prezzo (@TITTIPRICE) January 10, 2023
Best one so far 😂🤣 #ShutUpHarry #ShutUpHarold #harrysgonemad pic.twitter.com/iMNlfyV0F4
— Heather (@CotswoldFae) January 7, 2023
#ShutUpHarry pic.twitter.com/gwsUYUI1vn
— Dr. Jimmy Yam (@JimmyJoeYam) January 4, 2023