Ashley Morgan Smithline ha affermato che Evan Rachel Wood l'abbia costretta a fare causa. L'attrice nega
NEW YORK - Un passo indietro. È ciò che ha fatto Ashley Morgan Smithline, una delle donne che nel febbraio del 2021 hanno accusato Brian Warner, in arte Marilyn Manson, di tortura e di abusi, sia fisici sia psicologici. La donna ha spiegato davanti a una corte californiana di essere stata costretta a fare causa al cantante da Evan Rachel Wood, un'altra delle presunte vittime. L'attrice statunitense però nega.
Rispondendo in tribunale alle accuse, Wood ha affermato che sia stata Smithline a mettersi in contatto con lei e che «non ho mai fatto pressioni né l'ho manipolata perché muovesse contro Brian Warner delle false accuse». Nella sua dichiarazione, riporta il Guardian, ha anche portato davanti alla corte messaggi Instagram e una nota vocale a sostegno della sua versione dei fatti. Nel vocale Smithline raccontava a un'amica di temere che gli avvocati di Manson volessero metterla contro le altre quattro donne.
Smithline, dal canto suo, interpellata sulla questione da RollingStone, ha affermato che «Evan dice tutto quello che può per screditarmi».