Svariate date sono state cancellate a causa dell'emergenza coronavirus
La band ticinese si sarebbe dovuta esibire in Francia, Svizzera e Germania
LUGANO - Negli scorsi giorni i Bumblebees hanno pubblicato su YouTube e sui social il videoclip di "Ink And Red Wine", brano tratto dal loro album di debutto "Dancing Dots In The Dark".
Per chi non li conoscesse, i Bumblebees sono - per loro stessa definizione - una band neo-psichedelica/dream pop che le circostanze della vita hanno spostato dal Ticino a Zurigo. Vincitori di Palco ai Giovani nel 2017, fanno parte della scuderia Radicalis, label che cura diversi artisti svizzeri di spessore, tra i quali anche Andrea Bignasca. Ne abbiamo parlato con Andrea Piffaretti.
Chi ne ha curato la realizzazione?
«La sceneggiatura e la regia sono di Pauline Jeanbourquin, regista del canton Giura».
Come siete entrati in contatto con lei?
«È una storia che va un po' indietro nel tempo: Francesco e Valentin (due membri della band e autori del side-project MäLT, ndr) avevano scritto un pezzo per un suo lavoro. Da allora siamo rimasti in buoni rapporti. Quando abbiamo deciso di realizzare un videoclip più "cinematografico", visto che noi non avevamo nessuna idea di come farlo, ci siamo rivolti a lei».
Avete faticato a convincerla?
«Tutt'altro: è stata subito entusiasta e ha creato lei stessa l'équipe di una dozzina di persone. Ne abbiamo fatto parte anche noi, ma come pura e semplice manovalanza. Io facevo il cuoco (ride, ndr). Ovviamente ha chiesto il nostro parere, ma le scelte artistiche sono sue».
Com'è nata l'idea di questo videoclip molto evocativo?
«Prende spunto da ciò che la canzone ha trasmesso a Pauline. Ne è venuto fuori un brainstorming tra noi cinque e lei e... eccolo qua».
Quanto tempo è durata la produzione?
«Le riprese sono durate una decina di giorni, in location nel canton Giura. Poi la post-produzione è durata un mese. Abbiamo girato a inizio agosto e a metà settembre ci è stato consegnato il prodotto finito».
I Bumblebees, dallo scorso 14 marzo, si sarebbero dovuti gettare a capofitto in un tour - sostenuto tra l'altro da ProHelvetia, Swiss Music Export (SME) e SIS - che, partendo da Winterthur, li avrebbe portati in giro tra Francia, Svizzera e Germania fino alla metà di maggio. Ma l'emergenza coronavirus ha già provocato la cancellazione della tappa di debutto e di quelle di Parigi (27 marzo) e Darmstadt (25 aprile).
«Stiamo seguendo la situazione e valutando se le date a maggio in Svizzera potranno essere salvate. Ma è ancora difficile a dirsi. Si tratta di una situazione straordinaria e chiaramente noi come persone e band siamo tenuti a rispettare le regole e fare il possibile per evitare che questo virus si propaghi ancor di più».
La delusione per il tour cancellato si unisce però alla consapevolezza della necessità di questi provvedimenti. I Bumblebees salutano così: «Invitiamo i lettori e chiunque sia interessato a seguirci e ascoltarci sulle piattaforme digitali e sui nostri canali ufficiali, con la speranza che la nostra musica possa alleviare un poco l'isolamento necessario richiesto in queste settimane».