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CANTONEChe mondo ci sarà nel "1000 d.G.", ossia dopo Gru?

17.04.20 - 06:00
Nel suo nuovo disco il rapper bellinzonese ha compiuto un viaggio spirituale, nel quale è morto e poi rinato
DOMENICO NAPOLI
"1000 d.G." è il nuovo album di Mr Gru.
"1000 d.G." è il nuovo album di Mr Gru.
Che mondo ci sarà nel "1000 d.G.", ossia dopo Gru?
Nel suo nuovo disco il rapper bellinzonese ha compiuto un viaggio spirituale, nel quale è morto e poi rinato

BELLINZONA - Mr Gru non è uno di quelli che credono alla superstizione: altrimenti oggi, venerdì 17, se ne sarebbe rimasto a letto, con le coperte fin sopra le orecchie, e non avrebbe pubblicato il suo nuovo album.

Cosa è successo in questi anni, "1000 d.G", che immagino voglia dire "dopo Gru"?
«Spero che in questo arco di tempo le persone siamo maturate abbastanza per capirmi. Anche se, visto quello che sta succedendo, forse tra mille anni la Terra non ci sarà più (ride, ndr)».

Perché hai scelto questo titolo?
«Ti cito questi versi: "Mi scopriranno tardi, ascoltando questo disco / mi sentiranno e tireranno il crocifisso giù / vieni nei panni del terrestre del 3000 dopo Cristo / dove diranno 'questo è l'anno 1000 dopo Gru'"».

Bello ambiziosetto...
«Sì, ego trip da rapper (ride, ndr). D'altronde, come ho già detto, se non sono io a credere in me, chi sarà a farlo? Se vuoi arrivare sulla Luna, devi puntare al Sole».

Non hai paura che qualcuno possa trovare un po' blasfema la foto di copertina?
«Me ne rendo conto, ma spero che nessuno si senta offeso. Non l'ho fatto con intento volutamente provocatorio. Il problema è che mi capita di non aver filtri: mi vengono le idee, penso che siano geniali e procedo. Sono un po' pazzo».

Chi hai scelto come "apostoli"?
«L'idea principale era di mettere chi ha partecipato al disco, poi mi sono accorto che non sarei arrivato a 12. C'è chi si è occupato della parte video, chi ha collaborato con me e chi mi è stato accanto nella mia crescita artistica e personale. Quindi amici e chi ha influenzato la mia musica. La foto è di Domenico Napoli».

Mi elenchi i nomi?
«Partiamo da Roberto Colombo, che ha prodotto tutta la mia musica dal 2016 a oggi e dice che questo disco è "cattivello"; Alessandro Cabras, il mio dj; Nicholas Butti, meglio noto come Nico N&P; Matteo Paolocci; Omar Beltraminelli; Francisco Rabet, ovvero Royal Frenz; Daniele Ponzio; Luca Pellicane; Matteo Piccinino; Nicola Genini, o meglio Nik Evans. Dovevano esserci anche Dino "Dyno" Hodic, ma è stato male il giorno della session. E Step One, che era a militare. Ringrazio anche Claudio Esposito, il tastierista degli Eternal Delyria, per la preproduzione della musica di "Mi chiamo Gru"».

Chi ha l'ingrato compito di Giuda?
«Non lo so, non mi sento tradito dai miei apostoli. Sono un Gesù 2.0 (ride, ndr)».

Che giudizio dai del tuo album, ora che è fuori?
«Ti cito i versi dell'intro: "Va tutto bene perché ancora non sono convinto". Sono soddisfatto, sì, ma non appieno. Per me questo è un nuovo punto di partenza, non di arrivo. Ho affinato la tecnica, ma c'è ancora molto da fare per fare il disco perfetto».

Dai titoli sembrerebbe che il disco racconti un viaggio spirituale...
«È un po' un concept album: all'inizio nasco, poi c'è un pezzo in cui muoio, poi rinasco. Ho cercato come sempre di alternare rabbia, tristezza e felicità nella tracklist. Mando l'ascoltatore sulle montagne russe».

Come stai vivendo queste difficili settimane?
«All'Ente ospedaliero cantonale (dove lavora come informatico, ndr) c'è più lavoro di prima. Mi ha aiutato a non farmi travolgere dall'ansia per l'uscita dell'album».

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