Nuovo singolo per il cantautore, con un videoclip che mostra l'unico concerto possibile in questi tempi di coronavirus
LUGANO - A distanza di circa un mese dal precedente "Where Things Grow Mean", Andrea Bignasca ha pubblicato il suo nuovo singolo.
S'intitola "Nothing On You" e il cantautore ticinese ci ha spiegato che sarebbe dovuto essere «l'araldo che annunciava la stagione di festival e concerti di quest’anno, sballottandoci attraverso i palchi di tutto il paese». Poi è arrivato il coronavirus e tutto è stato diverso. Bignasca e la sua etichetta, Radicalis, si sono chiesti «se imbrigliare la canzone e conservarla per tempi migliori. Ma il brano si divincolava così ferocemente che ho dovuto lasciarlo andare».
Al brano si aggiunge un videoclip, "casalingo" quanto si vuole ma ugualmente azzeccato. «L'ho realizzato nella settimana precedente all'uscita della canzone. Mi piaceva avere qualcosa di visivo per accompagnarla». Protagonisti sono lo stesso Bignasca, che si esibisce imbracciando la chitarra davanti a un pubblico decisamente particolare, fatto di... pupazzetti, che saltano e si dimenano entusiasti.
«Mi piaceva l'idea di mettere in scena un festival, un concerto - uno dei pochi a non essere annullati» a causa delle ben note misure restrittive anti-contagio. «Era l'occasione di prendersi un po' meno sul serio» confessa Bignasca, ma allo stesso tempo un'amara constatazione di ciò che attende il settore musicale, almeno per tutta l'estate. «Quest'estate avevo i miei 15 concerti, meno del solito perché il 2020 sarebbe dovuto essere un anno di produzione, e niente in autunno perché sono in programma le session di registrazione. Mi ritrovo a non averne nessuno nei prossimi mesi e niente anche quando si presume che l'attività possa ripartire». Andrea non perde l'ottimismo: «Almeno avrò molto più tempo per dedicarmi all'album» afferma, ridendo.
Tornando alla canzone, "Nothing On You" è una sferzata a tutto rock, «ma non cupo come quello di "Murder": è una carica di energia positiva». Questa la sintesi del brano secondo il suo autore: «Una dichiarazione d'intenti, di un amore reale, radicato in cose reali. Essere sconcertati dal coraggio che ci vuole per essere fragili e insicuri da un lato e tuttavia essere ancora in grado di mettersi in gioco dall'altro, di essere giudicati e valutati. Niente c...e, nessuna grande metafora, non troppo cervellotico, immediato. Ah, e sono tornato ai miei inizi e ho registrato io la batteria».