43 anni dopo l'uscita, il cantante ha raccontato sui social il suo rapporto con la ragazza
ROMA - I fan di Vasco avranno cantato centinaia di volte la canzone dedicata a lei, e ora, finalmente, il cantante ha svelato la sua identità.
Stiamo parlando di Silvia, presentata da Vasco Rossi con un breve post su Instagram, con scritto: «Eccola la Silvia», in riferimento al brano uscito nel 1977 e intitolato proprio «Silvia».
Nel contributo sulla piattaforma sociale, la star ha pubblicato due foto di una bella ragazza: un primo piano che mette in evidenza il viso della ragazza, rilassata in una giornata estiva, e una seconda immagine di una giovane donna moderna, con un'elegante camicia bianca e un lungo abito a pois.
La vera Silvia, comunque, i fan di Vasco Rossi l’hanno potuta vedere nel 2017, durante il concerto Live al Modena Park. Si tratta di Silvia Benuzzi, professoressa di filosofia, che ai tempi era stata intervistata da Paolo Bonolis: «Sapevo che per quella canzone si era ispirato a una ragazza che aveva conosciuto e che si era trasferita a Modena. Non sapevo di essere io.» ha spiegato Silvia Benuzzi, «lo scoprii durante una presentazione, quando mi accorsi che le persone presenti parlavano del brano e guardavano me. In quel momento ho capito che quella Silvia ero io».
Vasco Rossi ha scelto la data di ieri per condividere con i propri fan queste foto per un motivo: sono passati 43 anni dall'uscita della canzone. «Jenny e Silvia compiono 43 anni!!!», ha scritto la star, sempre su Instagram. «Il 15 giugno del 1977 usciva il primo 45 giri!! Silvia e Jenny sono le prime canzoni, quelle riuscite meglio; sono anche finite nel balletto alla Scala. Ispirazione cantautorale, personaggi di fantasia: o meglio, reali, ma che non conoscevo bene, così c’era più spazio per la fantasia».
In seguito, Vasco ha raccontato della protagonista del brano: «Silvia abitava vicino a casa mia e ne avevo un’immagine solo mia, come per Albachiara. Una ragazzina di 14 anni, nel momento in cui esplode la vita e da bambina diventa adolescente. Ed è venuto fuori questo delizioso ritratto. Vista sempre con gli occhi del cantautore. E già lì si vedeva il mio stile a pennellate, immagini, invece di un racconto. Lei che si sveglia, una serie di scatti, un tratto un po’ impressionista. Uno sbocciare delicato, dove gli ormoni diventano fiori. Ero anche dalla sua parte quando si metteva il rossetto e la mamma non voleva. Se fossi stato una femmina, a quell’età mi sarei comportato come lei. Racconto queste cose perché ho una parte femminile importante, sono cresciuto in mezzo alle donne delle famiglia, la mamma e le zie: l’Espedita, l’Iliana, la Rosanna e l’Ivana».