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"Safe and Clean", una svolta per il collettivo Terry Blue

CANTONE"Safe and Clean", una svolta per il collettivo Terry Blue

13.11.20 - 07:00
Si tratta del primo singolo del collettivo sotto l'etichetta discografica AreaSonica Records
Martina Santurri / Terry Blue
"Safe and Clean", una svolta per il collettivo Terry Blue
Si tratta del primo singolo del collettivo sotto l'etichetta discografica AreaSonica Records

LUGANO / MILANO - Il collettivo Terry Blue riprende il filo della propria storia musicale con un nuovo singolo che sottolinea l'importanza di resistere, soprattutto in tempi difficili come quelli attuali. 

Il nuovo brano si chiama "Safe and Clean", e anticipa il primo disco prodotto e distribuito interamente con l'etichetta discografica AreaSonica Records. L'album è intitolato "Only to be there", e la sua uscita è prevista nei primi mesi del 2021.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Leo Pusterla, songwriter e membro fondatore del collettivo Terry Blue.

Ciao Leo, di cosa ci parlate con "Safe and Clean"?
«In realtà i brani presenti nel disco non hanno una vera e propria tematica, ma è più una raccolta di cartoline che si realizzano intorno a dei fil rouge che vengono riproposti durante tutto l’album. Nel caso particolare del singolo, la figura preponderante è una barca che affonda, in linea con ciò che succede al mondo e che stiamo vivendo al momento. L'idea è quella di una voce narrante che promette all'ascoltatore che nonostante tutto resterà a bordo di questa imbarcazione, il cui destino è affondare. Il concetto è quello di una resistenza, (che può essere letta in ottica politica o meno), che dà un’idea ben chiara di ciò che sarà il discorso presente in tutto l’album: resistere alla vita, alle crisi, e alle situazioni (che siano politiche, sociali, o storiche) che più ci mettono in difficoltà. L'album, riassumendo, è una raccolta di vere e proprie esperienze».

Le tracce del disco saranno simili, musicalmente?
«L'intento principale è quello di sperimentare, di avere diverse onde e correnti che affluiscono all’interno dello stesso percorso. Il disco contiene 28 brani, è piuttosto corposo, ma non c'è una canzone che assomigli ad un'altra, se non per la mia voce, ed è quello che volevamo creare. Poi è chiaro che ci sono delle correnti che sono più presenti: il jazz caratteristico dei miei compagni musicisti, l'Rnb e il Neo soul, generi in cui mi sto addentrando sempre più, come anche le classiche influenze hip-hop, il tutto partendo da un'idea sostanzialmente folk. Insomma, è una bestia un bel po' ibrida».

Il singolo porta con sé una grande novità, vero?
«Sì, la grande svolta del progetto Terry Blue: la firma del nostro primo contratto discografico ed editoriale, con AreaSonica Records di Bologna, che collabora con l'officina stampa LaSuburbana Lab. "Safe and Clean" è il primo singolo che pubblichiamo sotto quest’etichetta, ed è stata una svolta, perché tutto il lato manageriale e di public relations, di cui un artista indipendente deve occuparsi da solo, viene meno. Quindi diventa possibile concentrarsi completamente sulla scrittura e sulla composizione musicale. Inoltre, a livello personale, la firma è stata anche una forza motrice per cambiare vita, abbandonare il lavoro, reinventarmi e intraprendere un percorso di sola musica spostandomi a Milano».

Come è nata la collaborazione con AreaSonica Records? Te l'aspettavi?
«Non me lo aspettavo, mi hanno contattato direttamente loro da Bologna ed è stata una sorpresa. Non nego che in passato ho rifiutato altre proposte perché ero un po’ geloso della mia musica e volevo essere sicuro che il gioco valesse la candela. Sta volta invece ci siamo detti: "Possiamo fare qualcosa d’interessante, abbiamo finalmente trovato qualcuno che coglie le necessità e le esigenze del nostro collettivo con la giusta sensibilità artistica" e perciò abbiamo deciso di collaborare».

Anche pandemia ha caratterizzato le vostre nuove uscite?
«Assolutamente sì. Sono 4 i brani che sono stati scritti durante il lockdown: uno in particolare racconta una storia intima e triste, che riguarda un mio caro amico malato da diverso tempo che ha subito un peggioramento proprio durante il lockdown, periodo in cui non ci si poteva muovere ed ero quindi bloccato, senza la possibilità di andare a trovarlo. Insomma, diverse emozioni, avvenimenti e storie sono confluite insieme e hanno fatto sì che diversi testi nascessero durante il lockdown. D'altronde, il confinamento, sebbene abbia ritardato il tutto, ci ha concesso un lungo periodo in cui lavorare a fondo sul mix, sui suoni e su dettagli che magari avremmo lasciato in secondo piano».

Ci saranno dei videoclip ad accompagnare i brani?
«L’idea è effettivamente è quella di creare una sorta di concetto cinematografico dietro all’uscita di quest'album, e accompagnare alcuni brani con un supporto video. Non escludo poi l'idea di fare dei concerti online, in questo periodo bisogna reinventarsi».

Come possiamo restare aggiornati sulle vostre novità?
«Potete visitare le pagine di Instagram e Facebook, che fungono da sito ufficiale del gruppo». 

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