La celebre band svizzera torna a farci cantare con "Drifters in the Wind"
SCHARANS - Un po’ di gioia e ottimismo in un periodo duro per tutti.
È ciò che ci offre il nuovo brano dei 77 Bombay Street, che cinque anni dopo “Seven Mountains”, e ben dieci anni dopo l’esordio stellare con “Up In the Sky” tornano alla grande con un singolo che anticipa l'uscita del nuovo album, la cui pubblicazione è prevista nei prossimi mesi.
Il brano, che cattura l'orecchio e ci porta a muovere la testa e sorridere, si chiama "Drifters in the Wind", ed è disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali. Ne abbiamo parlato con il cantante del gruppo, Matt Buchli.
Ciao Matt, sono passati cinque anni dalla vostra ultima pubblicazione, come vi sentite?
«Siamo molto entusiasti, e anche un po’ nervosi. È quasi come iniziare un nuovo percorso musicale con una nuova band».
Parlando di "Drifters In The Wind": ascoltandola trasmette gioia, era il vostro obiettivo?
«Noi volevamo trasmettere soprattutto ottimismo. È una canzone che parla delle situazioni difficili che incontriamo nella vita, ma durante le quali è importante essere fiduciosi. L’esempio più grande e più recente è la pandemia, e noi siamo molto ottimisti per il futuro. Volevamo quindi scrivere una canzone che rendesse la gente felice e che fosse divertente da ascoltare».
Come e quando è nata questa canzone?
«Penso che sia stato circa 2 anni fa, quando stavamo scrivendo nuovi brani, ma senza sapere esattamente in che direzione dirigerci. Era un momento di incertezza poiché avevamo molte idee ma nulla di concreto. La parte del testo è stata scritta allora. Poi, un anno fa circa, quando abbiamo finalmente capito cosa volessimo scrivere e quale musica volessimo fare, abbiamo scritto anche il ritornello che dà questo tocco felice alla canzone».
Voi viaggiate molto, quanto è difficile trovare un posto che vi faccia sentire a casa?
«Direi che non è tanto legato al luogo, ma molto più alle persone. Nel senso che per me è così quando sono con la mia ragazza e con i miei fratelli (il resto della band): quando siamo insieme, quando suoniamo insieme, ovunque ci troviamo, ci sentiamo come a casa».
Questa canzone ci dà un'anteprima di quello che possiamo aspettarci nell'album?
«Non proprio, no, saranno canzoni diverse. Ogni brano avrà un suono un po' diverso. Comunque per l’album dovremo aspettare finché non potremo suonare di nuovo dal vivo e fare concerti».
10 anni fa avete pubblicato il vostro primo disco. Vi sentite più maturi, artisticamente?
«Sì, penso che ci sentiamo più maturi, d’altronde negli anni abbiamo accumulato esperienza cercando spesso di sperimentare, di trovare cose nuove ed eccitanti da suonare, e anche provando nuovi stili».
Tutti i concerti del 2020 sono stati annullati, cosa avete fatto nel corso dell’ultimo anno?
«Abbiamo affrontato la routine scrivendo molte canzoni nuove ed esercitandoci molto come band, anche restando a casa. Poi abbiamo anche fatto qualche concerto in diretta streaming perché è importante per noi avere un obiettivo, un traguardo, suonare la nostra musica per raggiungere qualcuno».
Il 12 marzo è previsto un concerto a Lugano...
«Penso che purtroppo sarà cancellato...Al momento non sembra possibile poter tornare a suonare dal vivo a breve, speriamo che in estate vada meglio».
Cosa vi manca di più dei concerti?
«L'interazione con la gente: per noi è molto importante suonare ed esprimerci sul palco, dove puoi far ballare, cantare e sorridere la gente, è una cosa che ci manca molto. Non ci piace suonare per noi stessi, ma facciamo musica per condividerla con altre persone».
La pandemia ha influenzato anche il vostro modo di scrivere e produrre musica?
«Penso di sì, infatti nell’album ci sono molte canzoni con storie ed esperienze che hanno avuto luogo negli ultimi 3-4 anni, incluso durante questo periodo difficile. Poi abbiamo anche realizzato canzoni sulla natura, sull'uscire e vivere le bellezze del pianeta: qualcosa di ancora più importante per noi negli ultimi anni».
Un messaggio per i vostri fan ticinesi?
«Ci mancate molto, ci manca molto il Ticino e non vediamo l'ora di venire a suonare e a sentirvi cantare!».