La boy band coreana ha sparigliato diversi record. Ed è la prima a non cantare principalmente in inglese.
LONDRA - Continua la parabola ascendente dei BTS. La boy band sudcoreana, che lo scorso anno ha lanciato ben due album, è stata dichiarata campione di vendite mondiale per il 2020.
«I BTS sono stati onnipresenti, offrendo una gradita via di fuga dalla realtà in un anno senza precedenti per gli amanti della musica in tutto il mondo», scrive l'IFPI, la federazione che rappresenta l'industria musicale globale, annunciando il conferimento al gruppo k-pop del Global Recording Artist of the Year Award.
"Map of the Soul : 7", pubblicato in febbraio, è stato uno degli album più preordinati di tutti i tempi, ricorda l'associazione. "Map of the Soul : 7 ~ The Journey", lanciato in luglio in giapponese, ha venduto più di mezzo milione di copie in soli due giorni. L'inarrestabile singolo "Dynamite" ha poi sparigliato tutti i record di YouTube e Spotify. Il secondo album dell'anno della band, "BE", è stato infine numero 1 in tre continenti.
«I BTS sono un fenomeno globale», sottolinea il direttore esecutivo dell'IFPI, Fraces Moore, citato in una nota. RM, Jin, SUGA, j-hope, Jimin, V e Jung Kook diventano così i primi artisti coreani e i primi artisti che non si esibiscono principalmente in inglese a vincere il Global Recording Artist of the Year Award, dopo che nel 2019 erano arrivati settimi e nel 2018 secondi.
Il resto della "Global Artist Chart" dell'IFPI è tutto composto da cantanti anglofoni. Ci sono Taylor Swift al 2° posto, Drake al 3°, The Weeknd al 4°, Billie Eilish al 5°, Eminem al 6° Post Malone al 7°, Ariana Grande all'8°, il defunto Juice WRLD al 9° e Justin Bieber al 10°.
L'IFPI Global Recording Artist of the Year Award celebra i risultati di un artista o di un gruppo a livello planetario tenendo conto delle vendite in digitale e su supporto fisico di tutte le loro opere.