Le cose più importanti della vita sono quelle semplici, ci ricorda la band
MALVAGLIA - Dopo aver messo a frutto una serie di collaborazioni ed essersi cimentati con parecchie cover, i Barbie Sailers sono ritornati con un nuovo singolo intitolato "Breathe".
La band alternative rock, che in questi giorni ha compiuto i suoi primi dieci anni - ed è formata da Thierry Jaccard (voce), Alex Sassella (chitarra), Jonathan Vitali (batteria) e i fratelli Elia (basso) e Giona Bazzi (chitarra) - si presenta con una ventata di energia, accumulata in questi mesi passati lontano dalla scena live. Ma lasciamo che siano loro stessi a parlarcene.
Come sono andati questi 15 mesi di pandemia?
«Come per tutti è stato un anno difficile, per la musica ancora di più. Prendendo atto di tutto ciò, senza farci influenzare negativamente da quello che stava accadendo, abbiamo continuato a lavorare sui nostri progetti, specialmente sulla composizione - anche se le restrizioni hanno reso tutto molto difficile. Abbiamo però implementato la nostra capacità di lavorare “da remoto” e siamo comunque riusciti a rilasciare più di 15 cover in collaborazione con artisti da svariate parti del mondo».
Come descrivereste "Breathe”?
«“Breathe” parla del acquisire consapevolezza di cosa veramente conta nella vita. In questo strano periodo che tutti abbiamo vissuto, e stiamo tuttora vivendo, è il momento di apprezzare quello che abbiamo, soprattutto le cose più semplici, come l’aria che respiriamo tutti i giorni».
Parlateci brevemente del videoclip.
«Per i video delle nostre canzoni originali lavoriamo sempre con Nik Rusconi, che però in questo periodo era prima infortunato, poi molto impegnato con un altro progetto. Siamo abituati a girare dei video per le nostre cover in autonomia, così ci siamo buttati e abbiamo girato questo video da soli. È stato veramente un lavoro intenso di team dove il continuo confronto tra tutti e cinque ha permesso di arrivare al prodotto finale che comunque, pur non essendo paragonabile ai lavori con Nik, ci ha resi orgogliosi».
I Barbie Sailers di oggi sono una band diversa rispetto agli inizi, un decennio fa? E voi, siete persone diverse?
«Il 23 maggio sono scoccati esattamente 10 anni di Barbie Sailers e tanto è cambiato, non c’è dubbio. Dal genere, che inizialmente era molto più “pop-punk”, al nostro modo di vivere la musica. All’inizio, come chiunque prende in mano uno strumento e forma una band, si aveva la speranza che un giorno qualcuno dal nulla notasse la nostra musica e ci portasse al successo. Abbiamo poi presto imparato che questo è davvero rarissimo, quasi impossibile. Allora abbiamo imboccato una strada diversa, con un’organizzazione interna alla band ben definita nei ruoli che ognuno ricopre: questo ci ha portato passo dopo passo a toglierci alcune belle soddisfazioni. Il minimo comune denominatore però è stato sicuramente il grande lavoro, poiché anche se esternamente forse vengono notate solo le canzoni rilasciate, quello è sicuramente solo la punta dell’iceberg di tutto quello che ci sta dietro».
All'inizio dell'anno avete raggiunto il milione di ascolti su Spotify: cosa avete provato?
«Il primo milione non si scorda mai! Inizialmente l’abbiamo raggiunto con la cover “Toss a Coin to Your Witcher” e poco dopo con il nostro vecchio singolo “Follow”; quest’ultima ci ha impiegato più tempo ma essendo una nostra canzone originale diciamo che è un milione un po’ più “speciale”. Ora ci sono altre canzoni sulla buona strada, dita incrociate!».
Due anni fa giravate l'Europa in tour e la scorsa estate è andata com'è andata: che speranze avete per la prossima?
«Due anni fa è stato il tour più bello al quale abbiamo preso parte. Ci sono un po’ d'idee per il futuro ma non ci illudiamo: in questo momento organizzare dei tour nella situazione d'incertezza nella quale ci troviamo può creare vari problemi, soprattutto a livello finanziario. Ci concentreremo ancora sul lavoro in studio e quando la situazione sarà finalmente stabile allora saremo ben contenti di poter ripartire, poiché è sicuramente la cosa che amiamo fare di più».