L'artista cresciuto anche a Carona ha pubblicato oggi il nuovo disco "Europiana"
In un'intervista ci ha raccontato delle novità, tra ricordi e passioni
LUGANO / LONDRA - L'estate è arrivata, e per farci entrare del tutto in clima vacanze ci pensa Jack Savoretti, fuori oggi con il nuovo album "Europiana".
Il nuovo disco dell'artista pluripremiato ricorda infatti proprio viaggiare, l’indipendenza, e l'importanza di essere in buona compagnia. In questo modo, con delle melodie che ricordano la musica europea degli ultimi cinquant'anni (da qui il nome del disco) il cantautore vuole trasmettere un senso di benessere anche a coloro che non potranno mettersi in viaggio.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Jack, che è cresciuto anche in Ticino.
Come stai, quali sono le tue sensazioni prima dell’uscita dell’album?
«Mi sento curioso, più che ansioso. Sono curioso di vedere come viene percepito il mio concetto di Europiana, di musica europea. Secondo me quando la gente ascolterà l'album sentirà qualcosa di molto familiare».
È un album con molte emozioni. Quale è quella principale che vuoi trasmettere?
«Generalmente voglio che la gente senta qualcosa. Quello che sente, poi, sono fatti loro: non voglio imporre al pubblico un sentimento. Con quest’album, per la prima volta, voglio invece che la gente si senta bene, che percepisca quella sensazione di essere in vacanza, di viaggiare, quello che manca un po’ a tutti».
Ti sei ispirato alle estati della tua infanzia, è nato un po’ anche dalla nostalgia l’album?
«Assolutamente, ci sono canzoni che esistono anche prima dei miei tempi che adesso si sentono ogni estate, e che vivranno per sempre, ad esempio Iglesias, i Gipsy Kings, fino ai Daft Punk. Influenze che si sentono tantissimo nella musica di oggi, basta ascoltare l’ultimo album di Dua Lipa, la musica europea degli ultimi 50 anni si fa sentire in tantissimi nuovi artisti».
Come mai la scelta di far cantare anche tua moglie e i tuoi figli?
«Perché volevo catturare un’innocenza vera e propria: prendendo l'ispirazione da degli artisti che hanno dei coristi molto innocenti, come ad esempio Battisti, Patty Pravo, volevo trovare quel suono. Quindi durante le prove ho avuto l'idea di farli fare a loro, e sentendoli era perfetto. Non sarebbe uscito così bene con una professionista».
Il pianoforte è una novità
«Prima del lockdown mi sono regalato un piano per festeggiare il successo dell’ultimo album. Poi, nel corso del confinamento, ho avuto l’occasione di conoscerlo meglio, appassionandomi e dedicandomi a migliorare. Così, pian piano, sono finito a scrivere l’intero album sul pianoforte».
Cosa ti manca più del Ticino?
«Mi manca tantissimo il Paese dove sono cresciuto, Carona, dove ho trovato una comunità meravigliosa, che ci ha abbracciati quando siamo arrivati e che mi ha fatto sentire subito a casa. Il paesaggio di Carona ha anche influenzato la mia scelta di casa qui nel Regno Unito, la zona è molto simile».
Quando tornerai ad esibirti da noi?
«Nella tournée avremo delle date a Zurigo e anche a Milano, che sono piuttosto vicine. Poi dipende come andrà l'album, se viene recepito bene speriamo di avere l'opportunità di fare tante date, anche in Ticino».
Durante il lockdown hai cantato in italiano, hai in programma qualcosa?
«Sì, ho cantato un brano scritto dai fan. Però ora ho effettivamente scritto il mio primo pezzo in italiano. Lo presenterò, ma non so ancora dirvi una data».
Italia, Inghilterra, Svizzera... chi tifi agli Europei?
«Essendo italiano, ho il cuore azzurro e con lo spirito che hanno mostrato penso possano arrivare in fondo. Però anche la Svizzera non mi dispiace, ha una bellissima squadra ed è sempre tra le migliori al mondo, merita del successo».
A tal riguardo, vedere gli stadi pieni è motivo di speranza anche per voi artisti?
«Siamo disperati di tornare al lavoro, sia per motivi economici sia per motivazioni più spirituali, tornare a fare quello che adoriamo fare, far star bene la gente e comunicare, connettere, con chi ci ascolta. Spero che tutte le sensazioni che mancano da tanto prima o poi possano tornare»
Un messaggio ai fan ticinesi?
«Spero che vi piaccia quest’album, e datemi un motivo per venire in Ticino a suonare, l’ultima volta al Palazzo dei Congressi a Lugano è stato meraviglioso».