Il documentario di Netflix è uno spaccato della vita della star, ma non c'è davvero nulla di nuovo
SAVOSA - "I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti" è un documentario uscito su Netflix da qualche giorno e che sta molti in Svizzera stanno guardando (è sul podio dei film più visti).
La piattaforma di streaming lo descrive così: «Sulla morte dell'icona di Hollywood Marilyn Monroe circolano da decenni voci e teorie complottiste che hanno oscurato il talento e l'intelligenza dell’attrice. Con la ricostruzione delle sue ultime settimane e ore attraverso registrazioni inedite delle persone a lei più vicine, questo lungometraggio rivela dettagli sulla vita patinata ma difficile della star, offrendo una prospettiva nuova sulla sua ultima, tragica notte».
Inediti, ma non segreti - Ma c'è un problema con "I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti", e nemmeno secondario: non c'è nessuna rivelazione. E lo si capisce subito che sarà così: le registrazioni sono inedite in quanto mai ascoltate, ma il loro contenuto è già stato messo nero su bianco in "Goddess", il libro che lo scrittore Anthony Summers ha pubblicato nel 1985. Il fascino sta quindi nell'ascoltare in lingua originale (sconsigliata la visione con il doppiaggio in italiano) le voci dei vari personaggi, che la regista Emma Cooper ha accostato a delle ricostruzioni con attori che non funzionano al meglio.
Si tratta di un prodotto che si ricollega al filone dei prodotti audiovisivi che sfruttano del materiale sonoro rimasto per decenni negli archivi. Ma qui, al contrario degli eccezionali "Conversazioni con un killer" sui serial killer Ted Bundy e John Wayne Gacy, è il lato visivo a essere decisamente carente. Tanto che c'è chi si è chiesto perché non si sia scelto di puntare su un podcast piuttosto che su un documentario.
I critici sono stati decisamente severi con "I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti": le accuse vanno dall'essere più una descrizione del metodo lavorativo di Summers che una vera indagine sulla morte della diva, fino a «un banale rimaneggiamento di fatti acclarati e voci già circolate» sulla vita della stella del cinema. Un film che si può tranquillamente guardare per avere una panoramica sulla vita di Marilyn e sul perché, a distanza di 60 anni dalla morte, resta un mito assoluto del Novecento. Ma non per scoprire qualcosa di nuovo sulle cause del suo prematuro decesso e se si sia trattato di suicidio, omicidio o di un tragico incidente. Questa resta una pagina ancora da chiarire.