«La squalifica era un prezzo che non avrei esitato a pagare per far passare il mio messaggio» ha dichiarato il cantante
TORINO - «Difficile dire cosa succederà ora, è la prima volta che vinciamo l'Eurovision. Abbiamo un permesso temporaneo per essere a Torino: domani dobbiamo essere di ritorno e come ogni ucraino siamo pronti a combattere, come possiamo e fino a quando possiamo».
Ha un retrogusto amaro per i Kalush Orchestra la vittoria all'Eurovision Song Contest (ESC) 2022. «Ogni successo in questo momento è pieno di significato per l'Ucraina. La nostra cultura è stata attaccata e siamo qui anche per dimostrare che invece è viva e ha il suo marchio distintivo».
I Kalush lo hanno fatto anche rischiando l'esclusione, ieri sera, quando a fine esibizione hanno lanciato un appello per aiutare Mariupol (ritenuto poi dall'organizzazione 'solo' un messaggio umanitario). «La squalifica era un prezzo che non avrei esitato a pagare per far passare il mio messaggio - ha detto in conferenza stampa a notte fonda il cantante e leader del gruppo Oleh Psjuk -. La nostra gente è bloccata nell'acciaieria Azovstal e non può uscire. Bisogna farli uscire e per farlo abbiamo bisogno di far circolare le informazioni, di fare pressione sui politici».
Il gruppo, lo ricordiamo, si è portato a casa la vittoria soprattutto grazie al voto del pubblico.