La miniserie disponibile su Disney+ segue uno psicoterapeuta nel suo viaggio nella mente del serial killer che l'ha rapito per essere curato
LOS ANGELES - Può una miniserie essere contemporaneamente soddisfacente e deludente? Sì, ed è il caso di "The Patient", prodotto in 10 episodi firmato Fx e trasmesso in streaming da pochi giorni su Disney+. Spieghiamo: i 10 episodi hanno indubbiamente un loro fascino e sono ben realizzati, ma dalle premesse iniziali ci si sarebbe potuti attendere qualcosa di più.
La storia - "The Patient" è la storia del dottor Alan Strauss (Steve Carell), psicoterapeuta da poco rimasto vedovo, e di Sam Fortner (Domhnall Gleeson), uno dei suoi pazienti. Improvvisamente quest'ultimo rapisce il suo terapeuta e lo rinchiude, incatenato al pavimento, nel seminterrato di casa sua. Sam, infatti, non ha un disturbo comune: è un serial killer che, con l'aiuto di Strauss, vuole disperatamente mettere a freno e poi eliminare la compulsione che lo spinge a uccidere.
Nella mente del serial killer - L'ambientazione dominante di "The Patient" è la spoglia stanza dove Strauss è rinchiuso e dove avvengono le sedute, nel corso delle quali il dottore cerca di disinnescare il desiderio omicida del suo paziente e di salvare la vita delle potenziali vittime - oltre alla sua. Gli autori della serie, Joel Fields e Joseph Weisberg, hanno tentato di fondere il genere true crime, diventato tra quelli dominanti sulle piattaforme di streaming, con il thriller psicologico. Il risultato? Assistiamo ai tentativi del dottor Strauss di penetrare nella mente del rapitore/paziente e al disperato tentativo d'instillargli quel senso d'empatia sufficiente per impedirgli di uccidere.
Grandi Carell e Gleeson - Ottime le interpretazioni: Carell sempre convincente nei ruoli drammatici - e questo ha richiesto una recitazione decisamente di attesa e contemplativa - e Gleeson che, con il suo travagliato killer in bilico tra slanci di aggressività e voglia di redenzione, si è meritato una nomination ai Golden Globes.
Un capolavoro mancato - Non mancano i momenti cruenti e ad alta tensione emotiva, ma purtroppo in parecchi episodi prevale una sensazione di ripetitività e una certa noia. Le divagazioni di Strauss nelle lunghe ore di solitudine (il ricordo del suo terapeuta defunto, della moglie e il pensiero dei problemi con il figlio) lo portano a fare i conti con il suo passato e sono funzionali alla storia ma, in alcuni frangenti, un po' pesanti. Il rapporto padre-figlio, si vedrà, è l'asse sul quale si poggia la serie e che lega i personaggi di questa tragedia umana. Il problema è che, indulgendo troppo sull'aspetto sentimentale, gli autori hanno finito per smorzare la sua grande potenzialità. "The Patient" è indubbiamente un buon prodotto - ma, purtroppo, un capolavoro soltanto sfiorato.