È il tema sul quale #Iulia ha costruito "Baby", il suo ultimo singolo
LUGANO - Un brano nato per gioco, che punta a dare il la al nuovo percorso artistico della sua interprete: è "Baby", l'ultimo singolo di #Iulia.
Tutto nasce negli studi di registrazione della Visory Records Suisse: il produttore Alessandro Saiani racconta di aver ascoltato, mentre faceva passare alcuni provini di #Iulia, un brano intitolato "Mai più" che lei definiva di genere trap e che era nato per sfida. A un suo amico un giorno disse: «Dai metti un beat trap da YouTube che ti faccio sentire che la so fare anch'io!». Il risultato ha stupito Saiani, che ha deciso di mettersi al lavoro sulla canzone e ha stravolto la sua impostazione, rendendola molto più rock.
Il testo di "Baby" parla della difficile vita di una ragazza che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo, ma che non vuole cedere alle avances degli addetti ai lavori. Da qui un netto richiamo a trasmissioni televisive e alle dichiarazioni di “richieste di piaceri particolari” per poter essere protagoniste del programma, cantare le canzoni, essere inquadrate qualche secondo in più, eccetera. "Baby" non vuole essere una canzone di protesta, spiega #Iulia, ma vuole far capire che "il concedersi per arrivare" è sbagliato e deve finire. È un inno, semmai, alla meritocrazia e al trasformare i propri sforzi in risultati concreti. «Sarebbe bello poter davvero dare ascolto e far crescere sempre e solo chi se lo merita perché davvero bravo e meritevole, no?».
È il terzo singolo che la 29enne Iulia Madalina Grecu (è nata il 3 settembre 1993 a Galati, in Romania) pubblica sotto l'egida della casa di produzione ticinese, dopo i precedenti “Air Of Freedom“ e “Na na na”. Quelli sono stati i «singoli della conoscenza» tra Alessandro e Iulia e questo ha permesso di prendere le misure al progetto, che si è spostato su ritmi più incalzanti, su testi più immediati e melodie più fresche con influenze decisamente più rock.