MUSICASolomon Levante, crudo e ribelle

LUGANO - Solomon Levante è sempre di più una delle sensazioni della musica rossocrociata. Il giovanissimo cantante e musicista luganese sta vivendo un'estate ruggente, fatta di concerti e di singoli pubblicati. Circa un mese fa c'è stato "All My Teachers", incentrato sul rapporto tra lui e i docenti che ha incontrato durante gli anni scolastici; ora, invece, ecco la sua nuova canzone: "Wasting".

Pubblicata lo scorso 4 agosto per Cactus Cat Records, "Wasting" è una folgorante cavalcata elettrica che miscela grunge, punk e alternative rock, con la produzione di un professionista del calibro di Filippo Dallinferno e, soprattutto, la sfacciataggine dei 16 anni di Levante. «La canzone parla di quella sensazione di angoscia che si prova quando ci si trova in una stanza con troppe persone e ti manca il fiato; quando sei in un posto da abbastanza tempo da iniziare a notare tutti i suoi difetti; quando sai che si potrebbe fare di più, ma per qualche motivo ci si limita a fare quello che si deve fare» spiega Solomon.

"Wasting", quindi, è un elettrizzante sfogo: «Scappare via da tutto, lasciarsi qualsiasi cosa alle spalle e rifugiarsi in qualche luogo remoto del mondo, lontano da tutto e da tutti.
lontano da tutto e da tutti, facendo finta di non esistere più». Si sentono numerose influenze nei due minuti e 47 secondi di "Wasting": la frenesia e l'urgenza del punk, il suo approccio iconoclasta; l'energia grezza del rock come l'hanno intesa fior di artisti e band negli ultimi tre decenni (vengono alla mente, tra gli altri, The Strokes). C'è poi l'impertinenza e la potenza del grunge. Solomon parte da elementi già sfruttati nel corso dei decenni e riesce a mixarli fino a ottenere un risultato fresco, coinvolgente e con il grado di ribellione e crudezza che ci attendiamo da un artista ancora giovane, ma con un futuro che sarà sicuramente promettente.