Abbiamo testato il nuovo iPhone 15 nella versione Pro Max. Il nuovo telefono punta anche sulla migliore videocamera del mercato
SAVOSA - Abbiamo testato il nuovo iPhone 15 nella versione Pro Max e oltre alla potenza da Console il nuovo telefono di punta di Apple punta anche sulla migliore videocamera del mercato e sul teleobiettivo da 120 mm.
SAVOSA - Dieci giorni passati con il nuovo iPhone 15 Pro Max ci sembrano sufficienti per tirare le prime conclusioni. In questi giorni abbiamo cercato di capire quali sono le vere novità di questi nuovi modelli e fino a che punto le piccole novità giustificano l’acquisto. La politica dei piccoli passi, se così vogliamo chiamare la scelta di implementare piccoli miglioramenti anno dopo anno, nasce dalla combinazione di diversi fattori. Innanzitutto l’elevata qualità dei prodotti che in molti casi superando le reali necessità degli utenti si dimostrano all’altezza per diversi anni. Così è, di sicuro, per chi possiede un iPhone 14 Pro e se escludiamo forse la durata della batteria, è probabile che lo stesso valga anche per chi possiede un iPhone 13 e probabilmente per molti di coloro che hanno un iPhone 12. Se a queste considerazioni aggiungiamo il fatto che i prezzi, comunque elevati (per i modelli base di iPhone 15 e iPhone 15 Pro, entrambi 128GB, servono 849.- o 1079.- CHF), e il contesto economico generale si capisce perché si tende sempre più a ritardare la sostituzione dei propri apparecchi. Di conseguenza i produttori hanno optato per una strategia fatta da piccoli miglioramenti incrementali che solo quando sommati nell’arco di tre, quattro o cinque anni cominciano ad essere davvero significativi. Fatte queste considerazioni concentriamoci su quelle che sono realmente le novità più interessanti di questa nuova generazione.
Titanio - La forma complessiva rimane molto simile a quella dello scorso anno, ma grazie anche al passaggio al titanio (spazzolato) e al leggero arrotondamento degli spigoli la percezione è sensibilmente diversa rispetto al passato. Il titanio, oltre a mettere in risalto la qualità industriale (progettazione e produzione) raggiunta da Apple, offre maggiore leggerezza e resistenza rispetto all’acciaio mentre il trattamento della superficie rende meno evidenti le impronte digitali sulla cornice o sul pannello posteriore. Apple ha deciso di modificare anche l’interno del telefono inserendo una struttura in alluminio che dovrebbe semplificare le procedure di riparazione. Nel complesso il telefono mantiene le stesse dimensioni dei pannelli degli schermi (6.1 e 6.7 pollici) ma è leggermente più piccolo dei modelli precedenti (circa 1 mm) grazie allo spessore dei margini neri che circondano i pixel che sono stati leggermente ridotti.
Processore - Il nuovo processore A17 Pro è il primo ad utilizzare la dicitura Pro. Fino allo scorso anno i processori erano “bionici”, ora, invece, si entra in una nuova epoca segnata dall’architettura a 3 nanometri, una prima assoluta in tutto il settore degli smartphone. Dal punto di vista delle prestazioni la nuova tecnologia posiziona l’A17 Pro appena al di sotto dei processori M1 introdotti da Apple pochi anni fa per computer fissi o portatili. Se vi chiedete a cosa serva tutta questa potenza, la risposta è abbastanza semplice: al momento soprattutto ai giochi. Grazie ai nuovi processori è ora possibile trasportare su iOS gli stessi giochi presenti sulle console, senza doverli adattare alle piattaforme mobile. A dimostrazione di questa novità Apple ha presentato una demo del nuovo Resident Evil Village che non ha richiesto un adattamento dalla versione console. Dal punto di vista di Apple si tratta di un’opportunità da non perdere che, a differenza dello scorso anno, spiega la scelta di inserire il nuovo e più potente processore in tutti i nuovi modelli di iPhone, e non solo in quelli Pro.
Tutta questa potenza ha un costo, anche dal punto di vista energetico. Nei primi giorni, per ragioni probabilmente dovute a un bug nel software, il nostro iPhone 15 Pro Max in più occasioni si è surriscaldato molto rapidamente e molto velocemente. Al di là del fastidio nell’avere in tasca un telefono “bollente”, il livello di carica della batteria crollava altrettanto rapidamente. Con l’ultimo aggiornamento del sistema operativo la situazione è notevolmente migliorata, ma siamo però ancora distanti dalle durate registrate con molti iPhone 14 Pro Max. Se avete l’abitudine, come noi, di mettere regolarmente in carica il telefono prima di andare a dormire dimenticherete rapidamente l’ansia da ricarica e apprezzerete invece sia la potenza sia le nuove fotocamere.
Fotocamera - Tre ottiche e sette obiettivi, Apple come fai? Apple conferma le tre ottiche principali, quella ultra grandangolare da 13 mm con sensore da 12 MP, la lente principale da 24 mm con sensore da 48 MP e il nuovo teleobiettivo da 120 mm con sensore da 12 MP. A queste ottiche Apple aggiunge delle elaborazioni software come il Deep Fusion e il nuovo processo di elaborazione delle immagini (pipeline) che permette di realizzare immagini che replicano altri tre obiettivi: 28, 35 e 48 millimetri, ottenuti tutti grazie al sensore principale da 48 MP. Avere a disposizione i tre nuovi obiettivi rappresenta senza dubbio un aggiunta interessante nel momento in cui si decide l’inquadratura. Il nuovo iOS17 permette di selezionare una di queste tre quale ottica predefinita (noi abbiamo scelto la 28 mm che equivale ad uno zoom di 1.2 rispetto all’ottica da 24 mm. L’importanza del software è sempre più evidente. Nell’app fotocamera i nuovi obiettivi appena elencati si selezionano molto rapidamente toccando il bottone 1x, e questo è sicuramente una bella cosa. Al primo tocco si passa direttamente all’obiettivo 28 mm e dopo pochi attimi l’indicatore indica 1.2x, ancora un tocco e si passa all’obiettivo a 35 mm, che non è altro che un 1.5x del 24 mm. Toccando il tasto 2x si arriva invece all’equivalenza di un’ottica da 48 mm. Detto in altro modo, lavorando con le stesse lenti fisiche e con lo stesso sensore da 48 MP le nuove ottiche non possono che essere delle elaborazioni software dell’ottica principale. Rileggendo quanto appena scritto ci rendiamo conto che il tutto potrebbe suonare come deludente, in realtà non è così proprio grazie alla qualità dell’elaborazione software a cui vengono sottoposte tutte le immagini. Apple utilizza il sensore da 48 MP e quello dell’ottica grandangolare, per produrre immagini equivalenti ad un sensore da 24 MP. L’abbondanza di dati serve a migliorare la qualità finale dell’immagine e permette di simulare le altre ottiche senza una perdita di qualità finale. Come anticipato la possibilità di passare rapidamente da una all’altra ottica, giocando così con le inquadrature, è piacevole e viene metabolizzata rapidamente al punto da sfruttarla quasi ad ogni scatto, il che dimostra la bontà della scelta fatta a Cupertino.
Il nuovo teleobiettivo inserito negli iPhone 15 Pro Max è tra le novità che ci hanno spinti verso il modello Max. La luce che attraversa le lenti viene riflessa quattro volte, allungando così il percorso che la conduce al sensore da 12 MP abbinato al teleobiettivo. Con questo artificio Apple riesce a replicare l’immagine che si otterrebbe con un’obiettivo da 120 mm. Il risultato è notevole, per non dire ottimo considerando le limitazioni hardware e le difficoltà che si incontrano quando si scatta una fotografia con un obiettivo così lungo. La qualità finale è in gran parte frutto del nuovo stabilizzatore 3D senza il quale sarebbe quasi impossibile realizzare un’immagine nitida impugnando il telefono e senza un supporto esterno.
Tra le novità introdotte da Apple con il nuovo sistema operativo vi è un maggior utilizzo del sensore LIDAR che si attiva ogni qualvolta nell’inquadratura appare un volto umano o animale e non più solo quando viene selezionata la funzione ritratto. L’effetto sfocato dato dalla diversa profondità di campo lo si può attivare prima di realizzare lo scatto (la lettera “f” che appare nell’angolo in basso a sinistra dello schermo serve a quello), oppure si può intervenire in seguito, direttamente dall’App foto, selezionano la modalità ritratto dal menu a tendina che appare nell’angolo in alto a sinistra. La capacità del software di ritagliare i contorni dei volti è decisamente migliorata rispetto al passato, ma non è ancora perfetta o al livello di alcuni prodotti della concorrenza. Passi avanti sono invece stati fatti per quanto riguarda i ritratti notturni. Il nuovo sensore LIDAR permette ai nuovi iPhone 15 Pro di realizzare immagini più nitide rispetto alla concorrenza. Quando però nell’inquadratura non vi è un volto da registrare per calibrare al meglio la messa a fuoco il sensore non si attiva e i risultati sono sensibilmente peggiori.
Parlando di video le novità più interessanti sono proprio quelle che danno un senso al suffisso Pro. La prima è la possibilità di registrare video in modalità ProRes LOG, una chicca riservata sostanzialmente al mondo dei professionisti che amplia notevolmente le possibilità di agire in post produzione. La seconda è la possibilità di collegare un disco esterno per registrare in formato ProRes direttamente su un supporto portatile. In questo modo oltre ad aumentare sensibilmente lo spazio disponibile per registrare i video, si può anche saltare un passaggio (il trasferimento dei file da iPhone ad un disco esterno). Il collegamento tra telefono e disco esterno è permesso dalla nuova porta USB-C.
Se non consideriamo i riflessi verdognoli generati dai punti luminosi ripresi nell’immagine (rispetto al passato la situazione è comunque migliorata) il neo che ancora macchia i modelli Pro, quelli dai quali ci si attende qualcosa di più, è la libertà e la semplicità di accedere a tutti i parametri di ogni singolo scatto. A dire il vero lo si può fare, ma utilizzando applicazioni di terzi e non quelle native in ogni singolo iPhone.
USB-C - Apple è stata costretta dalle normative europee ad abbandonare la porta lightning in favore di una USB-C. La porta USB-C è probabilmente la novità più discussa, apprezzata da coloro che hanno un iPad o un portatile non molto vecchio che finalmente potranno condividere i vari caricatori, e accolta con ironia dalla concorrenza che in questo caso è arrivata molto prima di Apple.
Prima della presentazione di metà settembre si era ipotizzato che a Cupertino potessero passare direttamente ad una porta Thunderbolt compatibile con il formato USB-C ma decisamente più rapida nel trasferimento dei dati. Così purtroppo non è stato e la velocità massima nei modelli Pro rimane quella di una USB-C di terza generazione, mentre per i modelli di base è solo un’USB-C 2. Sembra però inevitabile che la porta Thunderbolt prima o poi la vedremo, magari già nei prossimi iPad Pro o nell’iPhone 16 Pro. Un passo alla volta.
Action Button - Siamo partiti con grandi aspettative, ma dopo dieci giorni ci siamo quasi dimenticati di lui. L’idea di trasformare la levetta per silenziare il telefono, un tasto fisico quasi inutile, in un bottone programmabile è senza dubbio ottima perché oltre ai comandi classici la possibilità di abbinare anche una delle molte automazioni possibili offre un numero di opzioni davvero ampio. Dopo l’eccitazione dei primi giorni ci siamo però resi conto di due problemi di fondo. Il primo è che nell’iPhone 15 Pro Max il tasto è posizionato in un posto infelice, troppo in alto per un uso frequente con la mano destra a meno di avere delle dita con quattro falangi o superare i due metri d’altezza. Impugnando il telefono con la sinistra va un po’ meglio perché si può utilizzare il pollice, ma il senso generale ci sembra lo stesso. Il secondo è che tra tutte le possibilità e le cose utili che potrebbe fare in realtà ne può fare una sola. I possibili vantaggi offerti dalla libertà di personalizzazione sono di fatto limitati dall’obbligo di selezionare un solo comando e dall’impossibilità di optare per un secondo comando attivabile da un doppio click. In sostanza al momento ci sembra una buona idea non ancora pienamente sfruttata, un po’ come l’isola dinamica apparsa lo scorso anno, e che finalmente comincia ad avere sempre più applicazioni capaci di sfruttarla.
Conclusione - Lo abbiamo già scritto in più parti e lo ripetiamo ancora una volta. Il tempo dell’aggiornamento annuale del proprio telefono è tramontato da un po’. Se avete una delle ultime due o tre generazioni di iPhone, se la batteria regge e non avete particolari esigenze è possibile che questi nuovi iPhone 15, per quanto siano ottimi, non siano per voi strettamente necessari. Se però siete dei gamer, o vi piace particolarmente scattare delle foto o avete ambizioni da youtuber o influencer, i nuovi iPhone Pro valgono senza dubbio l’investimento. In tal caso riflettete sulle potenzialità offerte dalla porta USB-C e valutate bene se investire in memoria fissa nel telefono o piuttosto in una memoria esterna, generalmente più economiche, da collegare quando serve.