Abbiamo testato il nuovo MacBook Air con processore Apple Silicon M3 e schermo da 15 pollici riscoprendone i pregi ma anche i difetti.
SAVOSA - Da un paio di settimane sono arrivati nei negozi i nuovi MacBook Air. Due modelli molto simili tra di loro e molto simili anche ai modelli dello scorso anno, e questo per molti è l’aspetto deludente. Se guardiamo al passato la novità principale è il nuovo processore M3 che anima entrambi i modelli, mentre la seconda novità su cui è stata posta particolare attenzione è il nuovo processo di lavorazione dell’alluminio che, nella colorazione “mezzanotte”, riduce sensibilmente le impronte digitali. Potremmo definirla una novità minore perché coinvolge solo i modelli più scuri. Avendo ricevuto in prova un modello “galassia” (la colorazione dorata e ci sembra leggermente rosata) non ci possiamo sbilanciare su questo aspetto e possiamo solo riferire quanto letto e visto altrove, ossia che il problema è sensibilmente ridotto ma non del tutto risolto.
Cosa non cambia - Come lo scorso anno le linee e la qualità è molto alta: la tastiera, l’ampia area del trackpad, la Touch ID, l’autonomia e la videocamera ad alta definizione sono rimasti invariati e continuano ad essere esattamente ciò che serve in un prodotto di questo tipo. Avremmo preferito avere le due porte Thunderbolt una per lato invece che entrambe sul lato sinistro accanto alla presa MagSafe per la ricarica, ma tant’è. Sul lato destro, solo e quasi abbandonato, si trova il jack per le cuffie cablate. Fa quasi tristezza, abbandonato a se stesso sembra prossimo alla scomparsa…
A questo punto è lecito chiedersi farsi un paio di domande: vale la pena passare al processore M3? Meglio quello da 13 o quello da 15 pollici?
M3 sì o no? Sciogliamo subito alcuni dubbi: se avete un MacBook Air M2 la risposta è no, se avete un modello con processore M1 la risposta è ancora un no abbastanza convinto. Se avete qualcosa di più vecchio allora il discorso si complica. Cerchiamo di capire perché. La prima considerazione, non la migliore, è che sono passati 6 mesi dalla presentazione dei processore M3 e tra 6 mesi circa arriveranno i nuovi M4, se avete aspettato fino ad ora magari potete aspettare ancora un po’. Idealmente ci sarebbe piaciuto vedere l’aggiornamento di tutta la linea in modo più rapido, ma dietro ci sono sicuramente delle strategie di marketing ben precise, e magari non solo quelle. All’appello mancano comunque ancora i Mac mini e i Mac Studio.
Sul processore ci siamo già espressi in occasione della loro presentazione e recensendo i nuovi iMac e, siccome in questi portatili è stato inserito il modello di base, come è logico, non abbiamo molto da aggiungere se non che, in alcuni frangenti e rispetto a quanto accade sull’iMac, abbiamo osservato degli evidenti rallentamenti e un calo delle prestazioni. In che situazioni? Giocando. Qualcuno potrebbe giustamente dire che ce la siamo andata a cercare e che i MacBook Air non sono pensati per quel tipo di attività, e in effetti è proprio così. La differenza tra i Pro e gli Air sta proprio lì; gli Air (leggeri e sottili) non hanno un sistema di ventilazione e quindi quando sottoposti a sforzi prolungati, come avviene giocando o elaborando immagini e video, devono ridurre l’utilizzo dei quattro cuori ad alte prestazioni e privilegiare gli altri quattro ad alta efficienza (e prestazioni sensibilmente inferiori). Può però benissimo capitare che chi acquista un portatile di questo tipo di tanto in tanto possa anche voler giocare o elaborare le foto e i video delle proprie vacanze. Lo può fare senza grossi problemi, c’è pur sempre un M3 al suo interno, ma non ci si può aspettare prestazioni particolari.
Stabilito che chi compra un MacBook Air è interessato ad un prodotto di entrata nel mondo Apple, che sia leggero, facilmente trasportabile (magari per lo studio), che permetta di navigare, usare la Suite Office (o affini) e poco altro, è lecito chiedersi quale modello sia meglio comprare. Ed è proprio a questo punto che ci si chiede se questa generazione sia la scelta obbligata. Forse un MacBook Air M2 o addirittura M1 potrebbe bastare? Un dubbio che ci sembra più che fondato, vediamo perché.
Il modello d’entrata con il processore M3 base (con CPU e GPU ad 8 cuori), 8 GB di Ram e 256 GB di memoria SSD costa 1099.- CHF. Può essere una buona soluzione per esigenze minime, ma non ci convince pienamente. Perché? Perché Apple nel proprio negozio online propone anche lo stesso modello con processore M2 a 999.- CHF. È vero che gli M2 non erano esenti da critiche, i moduli di memoria SSD utilizzati erano molto più lenti di quelli utilizzati nei modelli con processore M1, e quindi perché mai dovrebbero essere migliori di quelli di quest’anno? In realtà per l’utilizzo che abbiamo descritto i rallentamenti se si percepivano erano molto lievi. Se a questo aggiungiamo che nei negozi può capitare ancora di incappare in un MacBook M1 (con magari più memoria SSD) che è ancora assolutamente in grado di gestire tutti questi compiti in modo più che soddisfacente, ad un prezzo ancora inferiore, ci si può davvero chiedere perché spendere di più.
Come se non bastasse se per caso avete esigenze superiori a quelle indicate, il modello di entrata, quello più economico (1099.-CHF), non è sufficiente. Apple si ostina a proporre 8 GB di Ram e 256 GB di SSD come punti di entrata, a nostro parere sinceramente insufficienti e fuori tempo soprattutto perché indirettamente ci spingono ad aggiungere 8 GB di Ram e molto probabilmente anche 256 GB di memoria solida. Ogni upgrade costa 220.- CHF ed ecco che, il modello sotto il quale non ci sentiremmo di andare, arriva velocemente a 1539.- CHF. Se poi preferite lo schermo da 15 pollici (dopo entriamo nei dettagli) il prezzo sale a 1739.- CHF. Chiudiamo il ragionamento ricordandovi che il MacBook Pro da 14 pollici con le stesse specifiche è leggermente più ingombrante, pesa 40 grammi in più, ha prestazioni e schermo superiori e costa 1925.- CHF.
Meglio 13 o 15 pollici? Entrambi i panelli sono Liquid Retina con 500 bit di luminosità, tecnologia True Tone e gamma cromatica P3. Al di là delle cifre sono due ottimi schermi che, soprattutto nella versione da 15.3 pollici, permettono di lavorare a lungo senza grandi problemi.
Considerando che con un portatile la distanza dello schermo dagli occhi è minore rispetto a quella di un computer da tavolo, i 15 pollici sono da questo punto di vista la scelta migliore. Se però potete collegare il portatile ad uno schermo esterno il discorso appena fatto viene a cadere. Il nuovo processore permette ad entrambi i modelli, non solo a quelli di 15 pollici, di gestire due schermi esterni (un solo monitor quando il MacBook Air è aperto). In questa configurazione il MacBook Air potrebbe assomigliare molto ad un iMac, al quale però continuano a mancare le ventole per il raffreddamento…
L’aspetto che ci ha maggiormente impressionato del nuovo MacBook Air 15 è probabilmente l’audio. Entrambi i modelli sono in grado di offrire un sistema audio immersivo di buona qualità, nel caso del modello da 15 pollici il risultato finale è migliore perché, rispetto al modello da 13 pollici che ha quattro altoparlanti (due woofer per le basse frequenze e due tweeter per le frequenze più alte), gli altoparlanti sono sei (due coppie di woofer e due tweeter) e sfruttano lo schermo per far rimbalzare le onde sonore e creare un effetto più coinvolgente.
Se avete già provato i modelli dello scorso anno non abbiamo molto altro da aggiungere se non che anche la connettività è stata aggiornata al protocollo Wi-Fi 6E.
Per quanto ci piaccia l’oggetto che abbiamo in prova e i diversi punti di forza che abbiamo citato dobbiamo sinceramente consigliarvi il modello piccolo. La dimensione e il peso rendono il MacBook Air 15 decisamente poco “Air” e la combinazione di schermo più largo e prestazioni non valgono un “Pro” il cui prezzo, tra l’altro, non è molto superiore. Se è il prezzo e la portabilità che vi interessa siamo convinti che il modello da 13 pollici potenziato sia la scelta migliore, se invece il prezzo e il peso (molto vicini a quelli dei MacBook Pro) non sono un fattore, allora vi suggeriamo di puntare più in alto.
A chi potrebbe servire? Ci rendiamo conto che sulla base di quanto abbiamo appena scritto i nuovi MacBook Air potrebbero sembrare una cattiva scelta. I prodotti sono assolutamente validi, i nuovi M3 non hanno impressionato al momento della loro presentazione, ma si sono dimostrati di ottimo livello e portano nella loro architettura delle interessanti novità soprattutto in ottica futura. La necessità di abbandonare un modello Intel e la volontà di fare un investimento che possa durare nel tempo sono la combinazione di motivazioni che ci sembra giustificare maggiormente l’acquisto di uno di questi modelli.
Concludiamo sottolineando l’importanza di riflettere attentamente sulle proprie esigenze per evitare di spendere soldi per un prodotto che offre molto, ma ad un prezzo che non sempre ci sembra giustificato.