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Certe cose non cambiano, a Beverly Hills

STREAMINGCerte cose non cambiano, a Beverly Hills

04.07.24 - 06:30
Il quarto episodio della saga di Axel Foley guarda al passato ma introduce anche qualcosa di nuovo
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Certe cose non cambiano, a Beverly Hills
Il quarto episodio della saga di Axel Foley guarda al passato ma introduce anche qualcosa di nuovo

SAVOSA - Sono passati 40 anni dalla prima volta e, sebbene il mondo sia decisamente cambiato dal 1984 a oggi, certe cose non sono mutate. Come la dedizione di Axel Foley nell'assicurare alla giustizia i criminali - e nel lasciare dietro di sé una lunga scia di danni.

Riparte da qui "Un piedipiatti a Beverly Hills - Axel F", il quarto episodio della saga di uno dei poliziotti più celebri e amati della storia del cinema. Un progetto che si è trascinato per oltre 25 anni e che ha trovato la sua realizzazione con il coinvolgimento di una produzione di peso (Paramount, Jerry Bruckheimer e lo stesso Eddie Murphy) e la regia di Mark Molloy, che era stato preceduto, lo ricordiamo, da Martin Brest, Tony Scott e John Landis. La star di Hollywood riveste i panni del protagonista e questa volta entra in azione, sempre a Beverly Hills, per proteggere la figlia coinvolta in una vicenda che riguarda un gruppo di poliziotti che hanno ceduto alle lusinghe di un cartello del narcotraffico.

Il film gioca con la nostalgia dei film precedenti, in particolare con il primo episodio. I richiami sono nelle musiche, nelle ambientazioni e in molte dinamiche che vediamo scorrere sullo schermo. La scena introduttiva è addirittura una riedizione, aggiornata al 2024, della vita di strada a Detroit. Tornando le figure di contorno di tutta la serie: Billy Rosewood, ora uscito dalla polizia e diventato investigatore privato; John Taggart, che nel terzo film era in pensione e ora invece ritroviamo alla guida del Dipartimento di Polizia di Beverly Hills; il personaggio comico di Serge.

Le novità di "Axel F" sono il rapporto padre-figlia, interpretata da Taylour Paige, e l'inserimento di un nuovo partner, il detective Abbott, ovvero Joseph Gordon-Levitt. Lui, peraltro, è l'ex fidanzato della figlia. A ricoprire la parte dell'antagonista è un nome di peso come Kevin Bacon, che peraltro non offre un'interpretazione memorabile rispetto ad altri ruoli di cattivo che ha portato sul grande schermo. Il suo è un capitano Grant crudele ma troppo convenzionale e prevedibile. Che dire, invece, di Murphy? Lo abbiamo ritrovato in buona forma, come in alcuni suoi film recenti, su tutti "Dolemite Is My Name". La sceneggiatura lo pone in una dimensione più profonda, portandolo a fare i conti con il suo essere un padre assente ma che ha cercato d'instillare nella figlia i valori per i quali si è battuto per tutta la vita.

Se vogliamo usare come metro di paragone il primo "Beverly Hills Cop", quello più riuscito, la scelta è stata quella di puntare più sull'azione che sull'umorismo. Che resta un elemento importante della miscela del film, ma paga rispetto a 40 anni fa l'adeguamento al politicamente corretto. In conclusione, "Un piedipiatti a Beverly Hills - Axel F" è un discreto action movie, spinto dalla fama (e dalla nostalgia) dei precedenti e che molti guarderanno per fare il paragone. Non il migliore della serie ma nemmeno il peggiore.

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