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iPhone 16 Pro Max: incompleto ma abbagliante

SAVOSAiPhone 16 Pro Max: incompleto ma abbagliante

10.10.24 - 06:32
Abbiamo testato per due settimane il nuovo iPhone 16 Pro Max trovando conferma della forte somiglianza con il precedente iPhone 15 Pro Max
Tio/20 minuti - S.G:
iPhone 16 Pro Max: incompleto ma abbagliante
Abbiamo testato per due settimane il nuovo iPhone 16 Pro Max trovando conferma della forte somiglianza con il precedente iPhone 15 Pro Max

SAVOSA - Quali sono le grandi novità? Vale la pena fare un upgrade? Queste sono le domande che ci hanno posto tutti quelli che nelle ultime due settimane ci hanno visti usare il nuovo iPhone 16 Pro Max. Diciamo subito che anche quest’anno il nuovo iPhone presenta una serie di miglioramenti incrementali non particolarmente innovativi, ma anche un paio di novità sicuramente interessanti. Il giudizio sarebbe potuto essere molto differente se Apple fosse riuscita a presentare in contemporanea con il prodotto (negli Stati Uniti e in tutto il mondo) anche la nuova Apple Intelligence (l’intelligenza artificiale di Apple) che ha svelato a giugno durante la WWDC24. Così non è stato, per ragioni che spiegheremo in seguito, e quindi dobbiamo accontentarci di valutare questo prodotto per quello che oggi oggettivamente offre e non per le potenzialità che ha ma che ancora non esprime. Quali sono le novità? Vediamole tutte.

Partiamo dal design - A prima vista il nuovo iPhone 16 Pro Max può sembrare identico alla generazione precedente, in effetti le due generazioni sono molto simili. Il nuovo modello è leggermente più grande (3mm più alto e 1mm più largo), ma è vero che ci si rende conto di questa differenza solo confrontandoli direttamente perché il design generale è sostanzialmente lo stesso degli iPhone 15 Pro Max. Rimane la cornice in titanio ad alta resistenza (lo stesso utilizzato nel settore aerospaziale) e anche le fotocamere posteriori hanno la stessa forma, disposizione e spessore. Appena si accende lo schermo a catturare l’occhio non è tanto il display più grande (6.9 pollici rispetto ai 6.7 pollici dell’iPhone 15 Pro Max), ma bensì i bordi che sono decisamente sottili. Apple è riuscita a ridurre il loro spessore grazie ad una nuova tecnologia del pannello che però mantiene la stessa velocità di refresh (fino a 120Hz) e luminosità (fino a 2000 nits) dello scorso anno. A livello pratico lo schermo è molto leggibile anche all’aperto in giornate molto luminose, ma sul mercato ci sono schermi che risultano più efficaci nel ridurre i riflessi.

L’AI che non c’è - La grande novità di questa generazione di iPhone (tutti equipaggiati con 8 GB di RAM, minimo indispensabile per gestire l’AI) sarebbe dovuta essere l’integrazione con l’Apple Intelligence. Al momento non è così per due motivi. Il primo è che l’AI al momento non è ancora pronta e verrà distribuita in diverse fasi negli USA con gli aggiornamenti di iOS18 previsti ad ottobre. Il secondo motivo, che perlomeno in Europa rischia di penalizzare non poco questa generazione di iPhone, è che Apple non ha ancora risolto i problemi legati al Digital Service Act che al momento impedisce la sua introduzione nei paesi dell’UE. Tra questi è escluso il Regno Unito che, infatti, è stato inserito nella lista dei paesi che riceveranno a breve le prime funzionalità dell’AI). Per quanto riguarda la Svizzera non ci sono ancora informazioni precise e non ci è dato sapere se come il Regno Unito potrebbe beneficiare del fatto di non essere parte dell’UE, ma nel nostro caso evidentemente pesa negativamente la questione del supporto di altre lingue. Il supporto al francese è stato annunciato per il 2025, ma per quanto riguarda l’italiano si parla di fine 2025, se non addirittura 2026. Il rischio quindi di veder arrivare prima l’iPhone 17 della nuova Siri e di tutte le funzioni previste con la nuova Apple Intelligence sembra al momento fin troppo reale.

Camera Control - Allo stato attuale la grande novità è un’altra: il tasto denominato Camera Control. Si tratta di un tasto multi funzione, capace di leggere non solo diversi livelli di pressione, ma anche dei movimenti laterali delle dita (quelle che vengono chiamate gestures). Il funzionamento di base è questo: premendo dalla schermata home si attiva la fotocamera (volendo nelle impostazioni si può optare per un doppio click), per scattare una foto si preme fino in fondo (tenendo premuto si fa un video), un doppio click più leggero apre il menu delle regolazioni (zoom, profondità di campo, esposizione, stili, ecc.), strisciando il dito si scorre il menu e con un leggero click si seleziona il parametro da modificare (strisciando il dito a destra o sinistra). A livello pratico serve un po’ di tempo per riuscire a destreggiarsi al meglio e anche in seguito l’impressione è che complessivamente questa meccanica non sia così rapida come in passato. Volendo si può anche decidere di continuare ad usare i comandi a schermo, relegando il nuovo tasto a compiti più semplici come, per esempio, attivare la fotocamera di Instagram o di altre applicazioni di terze parti. Ci sarebbe piaciuto che il tasto fosse un po’ più a destra (verso il bordo inferiore) per essere più ergonomico quando di impugna il telefono in posizione orizzontale, ma questo avrebbe probabilmente complicato ulteriormente il suo utilizzo se si scattano foto in verticale. Se doveste avere problemi con la sensibilità del tasto sappiate che si tratta di un valore che si può regolare nelle impostazioni (nel sottomenu Accessibilità). Se non volete perdere tempo con la regolazione dei vari parametri potete comunque lasciar fare al software ed eventualmente decidere in seguito come modificare i vostri scatti. Un bel passo avanti è invece stato fatto con l’aggiunta di più stili fotografici. Più variati tra di loro, ma anche più facilmente modificabili grazie anche alla griglia (Touch Pad) che appare sullo schermo e che permette di visualizzare istantaneamente il risultato di diverse combinazioni di tonalità e saturazione. Da questo punto di vista il nuovo iOS18 permette sicuramente una maggiore flessibilità, ma la qualità degli scatti dipende anche e fortemente dalle nuove ottiche.

Foto, video e fotocamere - Rispetto allo scorso anno cambiano le specifiche dell’ottica ultra-grandangolare che passa da 12 a 48 MP, mantenendo però la stessa apertura ƒ/2,2. La fotocamera principale e il teleobiettivo rimangono gli stessi. Una novità fondamentale sono i nuovi sensori quad-pixel di seconda generazione grazie ai quali si azzera l’intervallo tra il momento in cui si scatta la foto e quello in cui l’immagine viene salvata. Questo vale non solo per il formato HEIF ma anche per gli scatti in Apple ProRaw. Cambia anche la gestione software delle ottiche. Se partendo dall’ottica principale si scatta una foto e in seguito ci si avvicina per ritrarre meglio un dettaglio, passando di fatto alla modalità macro, il software passa direttamente all’ottica ultra-grandangolare ritagliando di fatto l’immagine scattata dal nuovo sensore a 48 MP. Il tutto senza bisogno di cambiare manualmente l’ottica, passando dalla principale a quella grandangolare per effettuare uno scatto macro.

La qualità complessiva delle fotografie rimane molto molto alta. Migliora molto e soprattutto l’ottica ultra-grandangolare, l’unica davvero rinnovata, e lo fa in un po’ tutte le condizioni (poca luce, video,…) e migliora, ma senza risolversi del tutto, il problema con i riflessi delle lenti. In modalità standard le foto degli iPhone ci sembrano spesso un un po’ “piatte”, nella maggior parte dei casi impostiamo il parametro tonalità su -0.5 per migliorare il risultato complessivo, ma Apple ha inserito nel nuovo iOS18 la possibilità di calibrare al meglio il nostro parametro standard sulla base di quattro fotografie scattate con il telefono. Una funzione software che ci è piaciuta molto e che permette di calibrare il proprio telefono secondo i gusti personali. In aggiunta a ciò è aumentato il numero di “stili” a disposizione che possono aiutare facilmente a trovare la soluzione perfetta per ogni singolo scatto. 

Per quanto riguarda i video dobbiamo confessare di esserci innamorati delle possibilità offerte dalla modalità 4k a 120 frame. L’elevata qualità della fotocamera principale e le 120 immagine per secondo permettono di realizzare degli effetti rallentatore di altissima qualità ed in modo molto facile. Entrando in modalità “modifica” si può facilmente selezionare la parte di video che si vuole rallentare e di quanto la si vuole ridurre (da 120 a 60, 30 o 24 fps) e il gioco è fatto. Complessivamente migliora anche la qualità generale dei video realizzati con la fotocamera principale, il bilanciamento tra punti chiari e scuri è sempre molto rapido e efficace. Chi volesse sfruttare a pieno le reali potenzialità delle versioni Pro di questi iPhone 16 può selezionare la modalità ProRes Log (sempre in 4k e 60 o 120 frame) a patto di collegare una memoria esterna SSD molto rapida e molto capiente… 

Una delle novità più pubblicizzate è l’opzione Mix Audio che permette di selezionare quattro modalità audio (standard, in primo piano, studio e cinema) che sfruttano i quattro microfoni “qualità studio” presenti nell’iPhone 16 per fornire molta più flessibilità nella post produzione dei video. Questa funzione è sicuramente molto interessante per i video blogger o per chi fa dell’iPhone uno strumento di lavoro ed è graduabile in ognuna delle modalità non standard così da calibrare l’effetto secondo le necessità. Il risultato è impressionante anche se in alcune situazioni le differenze tra la modalità studio e cinema ci sono sembrate poco evidenti. L’impressione è che in determinate condizioni possa sostituire un microfono esterno, mentre in altre faccia più fatica a garantire un risultato finale ottimo. Probabilmente ci serviranno test più probanti per far risaltare al meglio queste differenze, ma ciò che abbiamo sentito ci ha comunque lasciati decisamente sorpresi.

Calore e batteria - Rispetto al passato Apple ha adottato un nuovo design interno per dissipare meglio il calore prodotto dall’hardware, funziona? Sì. In queste due settimane il nuovo iPhone 16 Pro Max si è scaldato, come è normale che sia, nei momenti di massimo stress, ma nel complesso il problema è stato sensibilmente ridotto. Il nuovo processore A18Pro garantisce uno step di potenza evidente soprattutto quando si sottopone il sistema a determinati sforzi, come per esempio l’esportazione d’un video in alta definizione, mentre per buona parte del tempo e per la maggior parte dei compiti si nota molto poco (per non dire niente). 

Per quanto riguarda la batteria possiamo dire che in due settimane siamo sempre arrivati comodamente a fine giornata senza aver mai bisogno di effettuare una ricarica durante il giorno. In una sola occasione siamo scesi sotto il 5% ma con lo schermo attivo per 6 ore e 35 min e con il telefono scollegato dalla rete elettrica per oltre 17 ore, mentre nella maggior parte dei casi siamo restati ben al di sopra del 20%. iOS18 ha introdotto la possibilità di regolare i livelli di carica del proprio telefono per cercare di preservare al massimo la durata di vita della batteria e del telefono. Se per qualche ragione avete assolutamente bisogno di caricare rapidamente il vostro telefono vi servirà il nuovo caricatore da 30 W e l’ultima generazione del caricatore wireless MagSafe che permette di arrivare a 25 W di potenza.

Vale la pena fare l’upgrade? - La risposta non può essere una risposta assoluta per tutti e dipende fortemente da qual’è il vostro attuale modello e da quali sono le vostre aspettative. Il fatto che avrebbe dovuto essere il telefono dell’AI e che probabilmente non potrà esserlo lascia inevitabilmente l’amaro in bocca… Se pensavate di fare l’upgrade per l’Apple Intelligence, prendetevi pure il tempo di rifletterci perché, come detto, non è qualcosa che potrete usare a breve. Messa da parte la questione AI, ci sono alcune considerazioni positive e altre meno che ci preme riassumere. La prima è che i modelli Pro di quest’anno si assomigliano molto di più rispetto a quanto si assomigliassero l’iPhone 15 Pro e il Pro Max. Le fotocamere sono le stesse e di conseguenza la vera e unica differenza ormai è la dimensione dello schermo. È un fatto che ci piace perché lascia maggiore libertà nella scelta del telefono. Nonostante l’alto livello di questo telefono i miglioramenti rispetto alla generazione precedente ci sembrano davvero poco consistenti. Se i modelli Pro vi servono per ragioni professionali è probabile che avrete già per le mani un iPhone 15 Pro e in tal caso le ragioni per fare l’upgrade non ci sembrano molte se non per registrare video in 4k a 120 fps. Stesso discorso per quanto riguarda la funzione Mix Audio. 

Per osservare dei miglioramenti consistenti rispetto ai modelli precedenti, tali da poter giustificare un aggiornamento, bisogna risalire almeno all’iPhone 14. In tal caso l’iPhone 16 Pro Max può darvi molte soddisfazioni e dimostrarvi quotidianamente di avere un prodotto sensibilmente diverso da quello a cui eravate abituati. Comunque in generale il nostro suggerimento è di non sceglierlo solo per il tasto Camera Control perché potreste rimanerne delusi. 

Il modello che abbiamo testato, un iPhone 16 Pro Max con 512 GB di memoria, costa 1449.- CHF. Un prezzo sicuramente impegnativo che diventa sicuramente più ragionevole se si tratta di un telefono che serve anche come strumento di lavoro. Quando sceglierete la dimensione della memoria tenete in considerazione il fatto che nei formati ad alta qualità le immagini e i video consumano molti MB di memoria. Pensateci bene soprattutto se pianificate di tenere a lungo questo nuovo modello. Ultimo suggerimento: a meno che la dimensione dello schermo non sia un fattore determinante vi suggeriamo di prendere in considerazione l’iPhone 16 Pro che, oltre ad avere un prezzo inferiore di 100 CHF, offre maggiore scelta tra i tagli di memoria.

E infine… iOS18 - Del nuovo sistema operativo abbiamo parlato trasversalmente durante tutta l’analisi dei nuovi telefoni. Come si può probabilmente intuire siamo soddisfatti, e per alcune cose molto soddisfatti, dalle novità introdotte. Dopo tanti anni di continue richieste il nuovo sistema operativo è finalmente personalizzabile in molte dei suoi aspetti, dalla schermata di blocco, nella quale si possono inserire dei collegamenti diretti alle app che ci interessano maggiormente (non solo la torcia o la fotocamera), alla schermata Home che sta vivendo una vera e propria rivoluzione dal momento che ora si possono posizionare le icone della app in modo quasi totalmente libero, si può decidere di modificare profondamente i colori di tutto lo schermo e volendo si possono bloccare o nascondere determinate applicazioni rendendole visibili solo a proprietario del telefono. Anche il centro di controllo ha subito un profondo restyling, anche questo rivolto ad una maggiore personalizzazione. In sintesi possiamo dirci sicuramente molto soddisfatti delle novità portate da iOS18, consapevoli però che il meglio lo avrebbe probabilmente dato integrando anche la nuova AI… 

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