
Un crocevia di culture, un omaggio al Ticino e un lavoro incredibilmente stratificato: è "Tropicalpino", il nuovo album di Monte Mai
LUGANO - Leggi "Tropicalpino" e la mente vola al tropicalismo, il movimento culturale fiorito in Brasile negli anni '60 del Novecento e divenuto celebre in tutto il mondo grazie a musicisti dal valore assoluto (Caetano Veloso, Maria Bethânia, Gilberto Gil e molti altri). Nel caso del nuovo album di Monte Mai, pubblicato oggi (venerdì 21 marzo), il riferimento è «a un crocevia culturale, ma anche un omaggio al Ticino».
"Tropicalpino" - termine coniato da un amico dei membri della band, ovvero Fabio Besomi, Fabio Pinto e Anaïs Schmidt - è a tutti gli effetti «un crocevia musicale tra il nord e il Mediterraneo», spiega Besomi. Troviamo i ritmi ripetitivi della musica teutonica e il krautrock, combinati con le melodie della tradizione italiana e il gusto per le colonne sonore alla Morricone e la library music.
Una stratificazione che riverbera in questa commistione di influenze e che ha un paragone fisico «in quello che vediamo ogni giorno: la neve sulle montagne combinata con la palma, una pozza d'acqua turchese nelle Centovalli con sabbia bianchissima e le conifere a circondare il tutto. Una sensazione di Polinesia, in mezzo alle Alpi». L'incontro tra diverse culture è anche quello interno alla band. «Anche noi proveniamo da mondi diversi e c'è tanta differenza d'età» sottolinea Pinto, in riferimento alle origini caraibiche di Schmidt.
L'album, rispetto al lavoro precedente ("Eye Sea Double" del 2023) è prodotto in modo differente, con macchine analogiche al posto del sequencer. «Penso che la caratteristica principale sia che abbiamo la batteria suonata» e non le drum machine. Allo strumento troviamo Domi Chansorn, ottimo musicista svizzero che si è occupato anche della produzione. «Ha aiutato a sublimare ancora di più la sostanza dell'album» e la necessità di avere brani incisivi e ritmi veloci. «Siamo andati a Zurigo e abbiamo fatto tutto nel suo studio, G5» aggiunge Schmidt. «Abbiamo suonato tanto, cercando di restare lontani dal computer, farci guidare dai suoi ritmi. Chansorn è una persona molto spirituale e ci ha portati in questa dimensione molto più reale. È uscita la natura organica di questo lavoro».
La presentazione dell'album è in programma proprio questo venerdì (21 marzo), nel contesto di Fresh Festival. È la prima data di un tour che vedrà i Monte Mai esibirsi nel resto della Svizzera e anche fuori dai confini nazionali. «Quest'anno, viaggeremo leggeri» spiega Pinto. «L'anno scorso ci siamo resi conto che avevamo troppo materiale per il live. Ci siamo presi la liberà di sfruttare qualche tecnologia e daremo molto più spazio alla performance e alla presenza sul palco». Una tecnica luci accompagnerà la band nelle varie date, «quindi, anche la dimensione visiva prenderà più importanza. Cerchiamo di portare lo show dal vivo a un livello più immersivo e interessante per chi ci segue».